SINOPOU DIRIGE I GIOVANI di Leonardo Osella

SINOPOU DIRIGE I GIOVANI UNA SERATA SPECIALE AL REGIO SINOPOU DIRIGE I GIOVANI In programma con Mendelssohn e Beethoven ['«Enigma» diElgar D OPO quello con l'accoppiata Panni-Ciccolini e l'Orchestra di Nizza, ecco un altro concerto straordinario messo in cartellone dal Teatro Regio. Arriva l'Orchestra Giovanile Italiana ed è significativo che a dirigerla si chiami una bacchetta del prestigio di Giuseppe Sinopoli. L'appuntamento è per lunedì 7 alle 20,30, con biglietti a 30 mila lire, ridotti a 24 mila per abbonati al Regio o possessori di tessere speciali e a 21 mila per giovani fino ai 25 anni. Il programma prenderà il via con una delle pagine più celebri di Felix Mendelssohn, la ouverture «Le Ebridi op. 26», nota anche come «La grotta di Fingal». Questa grotta fu visitata dal compositore durante un viaggio per mare fino alla Scozia; tale fu la meraviglia per i giochi di luce e di suono che si creavano tra quelle pittoresche concrezioni carsiche, che il musicista ebbe subito l'ispirazione per il tema d'avvio, che annotò seduta stante ed è diventato quasi un simbolo della magica cantabilità mendelssohniana. Vi convivono un senso di mistero e una capacità di suscitare immagini visive, che sfociano poi in una ricca elaborazione comprendente una vivace scena di burrasca marina. Con il secondo brano in programma si rimane in terra di Albione ma stavolta, per dir così, «di prima mano», poiché l'autore è l'inglese Edward Elgar. Compositore raffinato, accolse il meglio della cultura musicale tardo-romantica ma infondendo alle sue opere un carattere di eleganza che rispecchia appieno il clima vittoriano nel quale visse e operò. Sinopoli ha scelto le «Enigma Variations op. 36», un lavoro che mantiene le aspettative del titolo. Come Elgar stesso precisò, nel brano è sottesa una misteriosa chiave di comprensione che però finora nessuno ha decifrato. E' una serie di 14 variazioni su un tema in Andante, con dediche varie e disparate: alla moglie Alice e a un architetto, a una giovane violista e a un violoncellista, a se stesso e persino al cane di un amico organista. La chiusura della serata spetterà alla «Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68» di Beethoven, la «Pastorale». Anche qui la partitura prevede, con un'orchestra assolutamente normale, una scena temporalesca di efficace realismo, con i timpani che richiamano lo scoppio dei tuoni e l'ottavino che con la sua voce sovracuta ricorda il brillio dei lampi e il sibilare del vento. Ma al di là dei passi diciamo così «naturalistici», tutta la sinfonia è pervasa da un senso di pace, di benessere quale raramente si ritrova nelle letteratura musicale. Leonardo Osella

Persone citate: Beethoven, Ciccolini, Edward Elgar, Elgar, Felix Mendelssohn, Giuseppe Sinopoli, Mendelssohn, Sinopoli

Luoghi citati: Nizza, Scozia