Tanti camion incolonnati, un solo autista di Piero Bianucci

Tanti camion incolonnati, un solo autista TRASPORTI Tanti camion incolonnati, un solo autista Tecnologia d'avanguardia per migliorare efficienza e sicurezza sulle strade FA una certa impressione. Davanti avete un camion, voi lo tallonate a bordo di un altro autocarro. E nella vostra cabina l'autista non tocca il volante né il freno o altri comandi. Il volante oscilla lievemente, compie da solo piccole manovre di aggiustamento mantenendo la rotta con precisione. Se il camion che precede accelera, accelerate anche voi; se rallenta, rallentate; se sorpassa, voi sorpassate. E se frena, frenate con lui. Per ora è un esperimento, ma entro dieci anni questo modo di viaggiare degli autocarri potrebbe (diventare qualcosa di molto comune. E' una ricerca europea, si chiama Progetto Chauffeur. Sedici miliardi di lire (8 finanziati) per sviluppare una tecnologia che permetta agli autocarri di viaggiare incolonnati in modo pressoché automatico. Come un treno, in certo senso, ma su strada e senza una connessione fisica tra i vagoni. Ci lavorano due leader dei costruttori di veicoli industriali, la Iveco e la Daimler Benz, affiancati da fornitori di sottosistemi elettronici (Bosch e Zf) e da istituti di ricerca come il Crf (Centro ricerche Fiat), Eltrac e Csst. Il teatro della sperimentazione sarà l'autostrada del Brennero, un nodo cruciale per il traffico pesante europeo. Sì, perché l'obiettivo della ricerca è proprio quello di utilizzare nel modo più efficiente la rete delle autostrade esistenti, decongestionando i pun- ti critici. Si calcola che il traffico aumenta con lo stesso ritmo del prodotto interno lordo di un Paese; le previsioni al 2010 dicono che il trasporto su strada in Europa toccherà i 1200 miliardi di tonnellate/km all'anno (contro i 900 attuali), e di conseguenza aumenteranno gli effetti sull'ambiente, i rischi, la congestione, i tempi di percorrenza, i costi. Ma i calcoli dicono anche che è sufficiente migliorare del 4 per cento la potenzialità di una autostrada per evitare un terzo degli ingorghi da traffico. Quindi vale la pena di investire sulle tecnologie adatte per guadagnare quel 4 per cento. Queste tecnologie in parte esistono già. In Italia, per esempio, il Crf ha sviluppato il sistema anticollisione per vetture Alert: con due radar, uno a microonde e uno a raggio laser, l'auto percepisce i veicoli che precedono, li «aggancia» elettronicamente, mantiene la distanza di sicurezza ed evita i tamponamenti. Nel caso dei camion, la tecnologia del Progetto Chauffeur è diversa: una telecamera posta sul camion inseguitore tiene sotto controllo il camion che precede e un software di «visione artificiale» sviluppato dalla Bosch interpreta l'immagine e un computer centrale (Crf ed Eltrac) impartisce agli attuatoli gli ordini opportuni per volante, freno, cambio e così via. Ovviamente le difficoltà non mancano: se ad esempio l'autista del primo camion coni - mette un errore, il secondo camion lo ripete, e altri guai si avrebbero se una vettura si inserisse tra i due mezzi. Sono quindi previste tre fasi di sviluppo. Quella in corso punta all'accoppiamento elettronico dei due veicoli tramite une sorta di «barra virtuale» per farli viaggiare accoppiati in totale sicurezza. Nel 2003, con la seconda fase, si passerà a colonne di più camion, e l'autista sarà necessario soltanto per il camion capofila. Nella terza fase, ipotizzabile dopo il 2010, potremo avere colonne per trasporto merci completamente automatizzate grazie a infrastrutture telematiche che copriranno l'intero percorso: entreremo allora nell'era della «infomobilità». Piero Bianucci Lìveco sviluppa con Daimler Benz un progetto di infomobilità Sistema di visione artificiale a bordo degli autocarri dietro il capofila VOLUME DEI TRASPORTI SU STRADA IN EUROPA miliardi di Ikm/anno 1980 1990 2000 2010

Persone citate: Alert, Daimler Benz

Luoghi citati: Italia