Visco paga i rimborsi in Bot di Bruno Gianotti

Visco paga i rimborsi in Bot In arrivo quattromila miliardi per gli anni antecedenti il '92 Visco paga i rimborsi in Bot A luglio le cartelle «intelligenti» Bruno Gianotti ROMA Arrivano i rimborsi in titoli di Stato e cade un altro mito negativo del Fisco italiano: entro un anno verranno pagati i crediti arretrati dei contribuenti. La notizia è buona, anche se in qualche caso si tratta di somme dovute da un decennio: il ministero sta per emettere infatti 4184 miliardi di pagamenti che riguardano gli aiuti precedenti al 1992. Sono tutti i crediti inferiori a 80 milioni (per imposte dirette e Iva versate in più), attesi da 4459 contribuenti. Per i crediti compresi tra 80 milioni e 6,1 miliardi sono state invece liquidate 1653 richieste relative a richieste per crediti maturati fino al '91: il rimborso avverrà a partire dalle annualità più remote e in ordine crescente. Verranno prima pagate le cifre più basse e poi le altre. I contribuenti per ora esclusi riceveranno il rimborso entro i primi mesi del 2000. La trafila burocratica del provvedimento è già avviata, manca soltanto il decreto del Tesoro che verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, però, l'amministrazione finanziaria invierà ai creditori una comunicazione per specificare agli importi rimborsati per capitale e interessi, con l'indicazione della banca, a suo tempo segnalata dagli stessi creditori, incaricata della gestione dei titoli. Sarà un anticipo, al contrario, della nuova cartella di pagamento, annunciata per luglio. Perché il Fisco punta alla massima chiarezza nelle informazioni, sia quando deve dare che quando deve chiedere. Le novità del nuovo modulo partono dal Linguaggio: via gli incomprensibili codici-tributo e le frasi contorte, piene di termini burocratici. L'informazione sarà chiara, hanno promesso ieri i vertici delle Finanze: il direttore delle Entrate Massimo Romano, il direttore della riscossione Attilio Befera e il direttore dall'ufficio per l'informazione-del contribuente, Giancarlo Fornari. E la nuova cartella non viaggerà sola: sarà accompagnata da un dialogo aperto con il contribuente, che riceverà dall'anno prossimo anche la comunicazione sull'esito delle sue dichiarazioni, con l'importo che risulta versato e dichiarato e la notifica di eventuali versamenti irregolari. L'eventuale iscrizione a ruolo ed emissione della cartella partirà soltanto se il contribuente non si adeguerà o non dimostrerà La correttezza della sua posizione. La nuova «cartella intelligente», che non potrà comunque eliminare il rischio di qualche «cartella pazza», ha anche valore come notifica per calcolare i termini per l'eventuale ricorso, per il pagamento e per il calcolo degli interessi di mora. La cartella vera e propria indica anzitutto il concessionario della riscossione che l'ha emessa, i dati del contribuente, il suo codice fiscale, e le somme richieste dai vari enti che hanno chiesto l'emissione della cartella. Già nella prima pagina viene anche ricordato che per qualsiasi informazione sulle richieste bisogna rivolgersi non al concessionario che ha emesso la cartella e che si occupa esclusivamente di riscuotere le somme, ma all'ente creditore che ne ha chiesto l'emissione. Nella prima pagina si ricorda anche che in caso di pagamento oltre i termini vanno aggiunti gli interessi di mora e i compensi di riscossione, mentre in caso di mancato pagamento il concessionario avvisa che si potrà procedere alla riscossione coattiva. Informazioni più dettagliate si trovano invece nella seconda parte della cartella o in fogli aggiuntivi. Il direttore della riscossione Befera ha assicurato che «saranno eliminate tutte le diciture tecniche ed usato un linguaggio adeguato alla massa dei contribuenti», ma anche che l'aniministrazione è pronta ad accogliere le segnalazioni per migliorare la cartella. In un successivo foglio sono poi contenute le istruzioni per il paga¬ mento. Viene spiegato quando, dove e come pagare (anche dall'estero): non solo dai concessionari, ma anche alla Posta e nelle banche. E il contribuente che riterrà ingiustificate alcunze voci potrà non versare le somme relative, pagando soltanto quelle con contestate. Infine, in un quarto foglio, vengono fomite tutte le informazioni necessarie per un eventuale ricorso: i termini entro cui ricorrere, dove presentare il ricorso, i dati da indicare, come chiedere l'eventuale sospensione del pagamento o il pagamento rateizzato. Il ministro delle Finanze, Visco

Persone citate: Attilio Befera, Befera, Giancarlo Fornari, Massimo Romano, Visco

Luoghi citati: Roma