«Cari giudici, sarò un osso duro»

«Cari giudici, sarò un osso duro» l'ex presidente ""regione"' INCHIESTA-FA RIDERE» «Cari giudici, sarò un osso duro» Rastrelli: la gente sa che sono un galantuomo intervista Fulvio Mllone E NAPOLI CCOLO qui, il candidato numero ,8ei. della lista An, agli arresti domiciliari ma con licenza di farsi la sua brava campagna elettorale. Antonio Rastrelli, 72 anni.e cinque figli, quattro volte senatore e una deputato, il «governatore» galantuomo spodestato tre mesi dalla canea di presidente della giunta regionale in nome del ribaltone, ha lo sguardo un po' smarrito di chi non riesce ancora a rendersi conto di quello che gli sta succedendo. Poche ore fa i carabinieri hanno bussato alla porta della sua bella casa al corso Vittorio Emanuele per notificargli un ordine di custodia cautelare e un mandato di perquisizione. E ora, seduto in maniche di camicia alla scrivania del suo ufficio al terzo piano di un palazzo ottocentesco in via Santa Lucia, fa di tutto per mostrare la grinta di sempre. La stessa che sfoderò a gennaio quando, vittima eccellente del passaggio delle truppe mastelliane dal centro-destra al centro-sinistra, per poco non si barricò nella sala del consiglio regionale gridando: «Questo è un colpo di Stato, ci vorranno i carabinieri per cacciarmi via». Dopo cinque mesi i carabinieri sono arrivati davvero, ma per motivi molto più gravi. «Hanno bussato allo 7,20, ero ancora in vestaglia quando ho aperto la porta. In casa c'ora anche mio figlio ma non mia moglie, che è in ospedale». Che cosa le hanno detto? «Che dovevano perquisire l'appartamento». Come ha reagito? «Mi sono scusato perché non potevo offrire neanche un caffè: la domestica doveva ancora arrivare. Ho dato una mano, ma cercavano carte e documenti che non c'erano: nel mio studio potevano trovare solo i volumi dei lavori parlamentari e l'opera omnia di Mussolini». Lei è agli arresti, eppure il giudice le consente di fare la campagna elettorale come e dove vuole. Com'è possibile? «Mi è stato riconosciuto il diritto costituzionale di svolgere l'attività di propaganda come candidato alle elezione europee. Ritengo che fra i miei diritti vi sia anche quello di informare i cittadini elettori sulle vicende che mi riguardano e che potrebbero intaccare il punto di maggior forza della mia campagna: 1 onestà che tutti, amici ma anche avversari politici, mi riconoscono». Come si svolgerà la sua giornata? «Come al solito. Fino all'ora di pranzo sono qui, in ufficio, per le telefonate agli elettori. Nel pomerìggio e in serata ho in programma un comizio a Frattamaggiore e due cocktail in casa di amici che mi stanno dando una mano per le elezioni. Domani invece farò una pausa e andrò a Roma per essere interrogato». Passiamo all'inchiesta della magistratura romana... «Chi come me fa politica ad un certo livello sa che può pagare un prezzo alto: io accetto tutto questo con socratica rassegnazione». Lei è accusato di truffa e corruzione. Come si difende? «Si tratta di episodi legati al mio incarico di presidente della Regione, e io sono sempre stato un amministratore onesto». La prima vicenda riguarda l'affitto per 132 miliardi l'anno delle torri del centro direzionale in cui sono ospitati gli uffici regionali. E' così? «A testimoniare la mia innocenza ci sono gli atti pubblici: non c'è nessun mistero, tutto è avvenuto sotto la luce del sole. L'af¬ fitto delle torri è stato deciso in seguito a una gara e dopo le attente valutazioni di una commissione e degli assessorati competenti». Fra gli atti dell'inchiesta c'è anche un'intercettazione telefonica da cui si evince che lei voleva partecipare a una società,.. «Qui c'è una gran confusione di ruoli. Non certo il privato cittadino Antonio Rastrelli, ma il presidente Rastrelli in quanto rappresentante della Regione Camparne, voleva costituire con tanto di delibera una società per garantire alla Regione l'autonomia nella gestione della manutenzione e dei servizi». Che cosa pensa di questa inchiesta? «Ho letto gli atti. Di fronte a queste situazioni si può piangere o ridere: io preferisco ridere. Si tratta di un'indagine estremamente complessa. Tocca una lobby romana che agiva ai massimi livelli sia nelle banche che nei mimstreri. Il raggio di azione è così ampio che dentro ci poteva stare bene anche Rastrelli. A questi ineffabili giudici faccio presente che sono come uno scoglio nel mare in tempesta: non mi muovo, sono un osso duro io». In che misura l'inchiesta Éudiziar ia può pregiudicare sua elozione? «Ho una reputazione abbastanza solida per resistere a tempeste del genere. Il mio telefono squilla in continuazione: sono amici, come Sgarbi o Contestabile, ma anche sconosciuti cittadini che vogliono manifestarmi la loro solidarietà. La gente sa riconoscere i veri galantuomini. Andrà a finire che raccoglierò più voti del previsto».

Persone citate: Antonio Rastrelli, Contestabile, Fulvio Mllone, Mussolini, Sgarbi

Luoghi citati: Frattamaggiore, Napoli, Roma