Dini: da oggi non ha più senso bombardare fuori dal Kosovo di Maurizio Molinari

Dini: da oggi non ha più senso bombardare fuori dal Kosovo IL MINISTRO DEGLI ESTERI E LE ASPETTATIVE DELL'ITALIA Dini: da oggi non ha più senso bombardare fuori dal Kosovo intervista Maurizio Molinari ROMA INISTRO degli Esteri, Lamberto Dini, che giudizio dà dell'accordo di Belgrado? «E' stata concordata la soluzione diplomatica del conflitto come noi avevamo tenacemente ricercato, parallelamente all'azione militare, senza mai interrompere i nostri sforzi, siamo estremante soddisfatti». Loi è stato spesso criticato por l'impegno a favore di una soluzione politica o le obiezioni allo attività militari... «Non sono uno pseudopacifista ma un cercatore di pace. Chi pensava all'invio delle; truppe, cui ci siamo sempre opposti senza un mandato dolio Nazioni Unite, e chi pensava che si dovesse arrivare alla soluzione militare, cioè alla sconfitta di Slobodan Milosevic, non ha avuto ragione. Si è invece affermata la nostra linea, quella di negoziare con il governo jugoslavo in carica. Sono stalo ingiustamente accusato quando dicevo che bisognava negoziare con Milosevic, ma è stato inevitabile farlo». I.a guerra sta finendo? '(manti, è slato concordato ò perfettamente in linea con i principi stabiliti diti ministri degli Esteri del 0-8 grazie all'opera dei mediatori russo, americano e europeo in raccordo con l'Onu. Devono ora essere definiti i termini di una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza che farà proprio l'accordo, che va anche al di là dei principi del G-8 perché specifica i dettagli dell'applicazione del ritiro delle forze sorbe dal Kosovo, che dovrà avveniro entro sette giorni dall'inizio». Ma quando inizierà il ritiro dei serbi dal Kosovo? «Potrebbe iniziare già oggi stesso. Una delegazione militare della Nato si recherà a Belgrado per stabilire sia la verificabilità del ritiro sia per evitare che le truppe serbe finiscano di nuovo sotto i bombardamenti della Nato mentre si stanno ritirando. Se, certo, i bombardamenti non verranno nel frattempo sospesi». Quando dovrebbero cessa¬ re i raid della Nato? «I bombardamenti cesseranno quando inizierà il ritiro serbo dal Kosovo. Noi ci aspettiamo però che da questo momento i bombardamenti non proseguano al di fuori del Kosovo, dove sono in corso attività militari, e che non proseguano in particolare contro i centri urbani e contro le strutture civili della Federazione Jugoslava come 6 stato fatto in questi giorni. Non interromperli sarebbe ingiustificato visto l'accordo raggiunto a Belgrado e considerate le attese dei sorbi, che si potranno sentire liberati dall'incubo di stare nei rifugi per paura di essere ammazzati dalle bombe». Che cosa sta avvenendo a Belgrado dopo l'accordo? «Si apre una nuova stagione politica. Il partito nazionalista di Seselj si ò dissociato dall'accordo firmato ed è uscito dal governo. Questo significa che i puniti democratici riprenderanno vigore». Ci si può fidare di Slobo- dan Milosevic? «Bisogna essere cauti perché già in passato Milosevic non ha rispettato accordi firmati. Ma il ministro degli Esteri jugoslavo ha dichiarato al presidente finlandese Manti Ahtisaari che ora che la decisione strategica è stata presa non saranno i dettagli dell'applicazione a mettere a repentaglio la soluzione del conflitto. E' un aspetto importante perché continuano ad esserci timori, soprattutto da pane degli Stati Uniti, sull'applicazione del¬ l'accordo». Che ruolo svolgerà l'Italia nell'immediato dopoguerra? «In primo luogo dobbiamo contribuire all'applicazione dell'accordo ovvero all'invio del contingente militare. Dovremo assicurare un contingente ampio che non è stato ancora definito dal governo italiano ma ci saranno di cerio anche i carabinieri, una forza che ha fatto cosi tanto bene in Bosnia che ci sono stati richiesti anche per il Kosovo. Ci at¬ tende inoltre la preparazione della forza civile per assistere i rifugiati ed aiutarne il ritorno. L'assistenza umanitaria finora assicurata dall'Italia fuori dal Kosovo, in Albania e Macedonia, verrà spostata dentro il Kosovo. Posso assicurare che continueremo a essere in prima fila. Ma c'è dell'altro. Stiamo lavorando alla preparazione del patto di stabilità dei Balcani con la costituzione di un'agenzia dell'Unione Europea per raccogliere le risorse necessarie». «Non sono uno pseudopacifìsta ma un cercatore di pace E' stato inevitabile trattare come sostenevo con il governo jugoslavo» Il ministro degli Esteri Lamberto Dlnl

Persone citate: Dini, Lamberto Dini, Lamberto Dlnl, Loi, Manti Ahtisaari, Milosevic, Seselj, Slobodan Milosevic