Ciampi: pax europea tra nazioni libere

Ciampi: pax europea tra nazioni libere Per il Presidente, «giustizia e democrazia vanno oltre le prerogative dello Stato sovrano» Ciampi: pax europea tra nazioni libere «La pulizia etnica è la negazione della nuova Europa» Maurizio Sviolinar! ROMA Un'Europa artefice della pace e garante del rigoroso rispetto dei diritti umani. Questo il messaggio contenuto nel primo saluto al corpo diplomatico del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, che ha proposto l'«idea guida per il futuro» di «una pax europei fra nazioni libere ed uguali» basata sui valori di «pace, giustizia e democrazia» contro ogni violazione dei diritti umani, a cominciare da quelle che avvengono in Kosovo. Con un discorso asciutto, privo di retorica, Ciampi ha descritto per l'Unione europea del dopo-euro la sfida di assumere un ruolo politico di garanti; di «stabilità, sicurezza e di uno sviluppo giusto ed equilibrato» dentro e fuori i propri confini, nei Balcani come nel Mediterraneo. «Tendiamo la mano a tutti i popoli che vorranno venirci incontro nella costruzione di ima grande ama di stabilità democratica», ha detto il Capo dello Stato legando l'idea della costruzione dell'Europa a quella della difesa dei diritti dell'individuo. La pulizia etnica in Kosovo è la negazione stessa di quest'idea dell'Europa. «Guest orrenda espressione cela una tragica realtà di violenze, lutti e distruzioni che riporta alla memoria tragedie già vissute nel nostro continente in un passato che credevamo definitivamente alle spalle», ha detto Ciampi, definendo «inevitabile il ricorso alle armi» da parte della Nato ed auspicando al tempo stesso un rafforzamento della «via del negoziato in piena inlesa con gli altri Paesi membri dell'Alleanza Atlantica». 11 ruolo della Nato per Ciampi è determinante nell'edificazione di un sistema di sicurezza e cooperazione in Europa cosi come lo è a livello globale quello dell'Onu, che deve però essere «rafforzata» per poter prevenire e gestire le crisi internazionali. Ma c'è dell'altro. Ciampi affronta il precedente dell'ingerenza umanitaria in Kosovo sul piano più delicato, quello del diritto: «Si va affermando un diritto costituzionale delle genti» ovvero «una nuova concezione del diritto internazionale, non più concepito solo come regolatore delle relazioni fra Stati sovrani ma anche e soprattutto come complesso di principi di libertà e di diritti della persona». In questa cornice l'Europa è chiamata a «istituire e rispettare regole di con¬ vivenza e di solidarietà» per affrontare «problemi senza frontiere». Di questi temi Ciampi discuterà oggi al Quirinale con il Segretario Generale dell'Onu, Kofi Annan. Nei commenti a caldo dei diplomatici stranieri presenti nella Sala dei Corazzieri prevalevano giudizi come «intervento chiaro», «nizionale», «basato sui principi», «coerente con le scelte della Nato sul Kosovo». A qualche dignitario europeo non è mancata una punta di malizia : «Non eravamo più abituati, Ciampi non è stato ideologico come era spesso Scalfaro». Molti degli argomenti di Ciampi sono stati ripresi dal presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, che durante il Porta a Porta di ieri si è trovato d'accordo con Silvio Berlusconi e Romano Prodi sul fatto che solo una formale decisione dell'Onu potrebbe autorizzare l'intervento di terra in Kosovo. Polemica invece in Parlamento e all'interno della maggioranza sulla probabile nomina dello spagnolo Javier Solana - attuale segretario generale della Nato a «Mr. Pese», ovvero «ministro degli Esteri e della Sicurezza» dell'Unione Europea. Armando Cossutta, i Verdi, Fausto Bertinotti e 14 senatori della Quercia si sono detti contrari a Solana per «evitare la supermazia degli Usa e della Nato sull'Europa». Diversa invece l'opinione del ministro della Difesa, Carlo Scognamiglio, che esprime «apprezzamento per un uomo di grandi qualità e capacità». Resta il dubbio su quale sarà il parere finale di D'Alema e del ministro degli Esteri, Lamberto Dini, al vertice Ue di Colonia se davvero si arriverà al voto sulla candidatura di Solana (sostenuta da Usa, Gran Bretagna, Germania e Spagna).