Telefoni, è guerra delle tariffe
Telefoni, è guerra delle tariffe i ventilati rincari delle "urbane" scatenano polemiche. l'Authority prende tempo Telefoni, è guerra delle tariffe I consumatori in rivolta ROMA Le cifre non esistono. Le proteste sì. Prima ancora di essere definite, le modifiche alle tariffe telefoniche sono già contestate dalle associazioni dei consumatori. Le pesanti critiche sono state espresse al termine dell'audizione di sette sigle (Acu, Adiconsum, Adusbef, Altroconsumo, Codacons, Costeb, Federconsumatori) da parte dell'Autorità delle comunicazioni, l'organo di garanzia del settore competente per le tariffe. Autorità che difficilmente prenderà le decisioni questa settimana come era previsto. Le associazioni dei consumatori considerano inaccettabili gli aumenti in cantiere per le conversazioni urbane, con l'introduzione della tariffa a tempo, e il ritocco verso l'alto del canone. L'Autorità guidata da Enzo Cheli avverte invece che l'aumento delle urbane è inevitabile perchè la legge impone di allineare le tariffe ai costi. Ma spiega che l'aumento fa parte di una manovra di riequilibrio più ampia che comprende anche la riduzione di interurbane e internazionali e le tariffe di prossimità (l'estensione dell'area di calcolo delle urbane) non attuabili rapidamente per problemi tecnici. E si avvicina l'apertura alla concorrenza delle urbane. Ma il pomo delle discordia è rappresentato dal doppio intervento urbane-canone. Un incremento del canone di 1.700 al bimestre, sostiene Elio Lannutti dell'Adusbef, significa «regalare 500 miliardi alla Telecom Italia e 100 allo Stato calcolando l'iva». Però sin da ieri mattina, il commissario dell'Authority Paola Manacorda ha smentito «nel modo più assoluto le cifre sul canone e gli scatti apparsi sugli organi di stampa» alludendo in particolare alle voci di passaggio per le urba- n»HML»attajfe fflfeepiùjva ogni 200 secondi dagli attuali 200. La Manacorda spiega che non' o",possibile «dare cifre a manovra àncora aperta». La riservatezza è ovvia per l'Unione nazionale consumatori, ma inaccettabile per tutte le altre associazioni. Oltre ai consumatori, anche il governo sollecita interventi a favore dei consumatori. Dice il ministro delle comunicazioni Salvatore Cardinale: «Abbiamo in animo, come abbiamo sempre detto, di adeguare le tariffe del nostro paese alle tariffe europee, quindi con un abbassamento delle tariffe attuali e con un beneficio per i cittadini itahani». Cardinale attende di conoscere «nel dettaglio» le soluzioni adottate «prima di valutarle». E per il sottosegretario Vincenzo Vita è necessario «qualche chiarimen- to». Ma in ogni caso, a suo giudizio, la manovra deve essere «a favore degli utenti e non a sfavore». Ormai è scontro frontale tra l'Autorità e le associazioni dei consumatori. Anna Ciaperoni per la Federconsumatori minaccia l'autoriduzione della bolletta e lo sciopero dgeli utenti e critica «la filosofia dei due tempi: prima gli aumenti delle urbane, poi la tariffa di prossimità». Dario Franchi di Altroconsumo sostiene che il canone in tre anni è già aumentato del 29% e non è corretto aumentare le urbane nelle attuali condizioni di monopolio della Telecom per questo segmento di attività. «Faremo le barricate ricorrendo non solo al Tar ma organizzando anche dure e clamorose forme di protesta sociale» annuncia Lannutti. Anche per questo l'Authority è molto prudente. L'Autorità sta inoltre studiando la riduzione, attesa per fine luglio, delle tariffe per le chiamate dal telefono fisso ai cellulari. Sono previsti l'eliminazione della differenza in rapporto al tipo di telefonino raggiunto, una forte riduzione della tariffa intera, un lieve aumento della ridotta Ir. ipp.] Nel mirino c'è anche il rincaro del canone di 1700 lire il bimestre Cellulari meno cari? Enzo Cheli
Persone citate: Anna Ciaperoni, Elio Lannutti, Enzo Cheli, Lannutti, Manacorda, Paola Manacorda, Salvatore Cardinale, Vincenzo Vita
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