«Assad grave in ospedale», Damasco smentisce di Aldo Baquis

«Assad grave in ospedale», Damasco smentisce Immediata replica da Damasco: sono soltanto bugie, il presidente sta bene e oggi incontrerà regolarmente il principe ereditario saudita Abdullah «Assad grave in ospedale», Damasco smentisce Voci e tensione in Israele e in molte capitali del Medio Oriente Aldo Baquis TEL AVIV Una riunioni! di emergenza dol gabinetto ristrotto israeliano indetta la scorsa notte dal premier uscente Benyamin Netanyahu ha scatenalo una ridda di illazioni sulla sorte del presidente siriano Uafoz Assad che - secondo quanto ha riferito la televisione commerciale, interrompendo le trasmissioni - sarebbe stato ricoverato in condizioni gravi. Ma da Damasco la smentita non si e fatta attendere. «Assad sta bene - ha tranquillizzato in nottata un suo collaboratore, Jubran Kurya - e oggi ricovera come previsto il principe saudita Abdullah». Nel frattempo la televisione siriana trasmetteva regolarmente i suoi notiziari e i programmi di varietà. La consultazione indotta da Netanyahu aveva attirato l'attenzione porche era senza precedenti nel suo genere dal 17 maggio, da quando cioè il premier era uscito sconfitto dalle elezioni: vi hanno preso parte i ministri Ariel Sharon (Esteri), Moshe Arens (Difesa), Meir Shitrit (Finanze), il capo di Stato Maggiore e i comandanti dei servizi segreti. Un portavoce governativo ha poi spiegato che il gabinetto ristretto ha discusso il rapido deterioramento della situazione nel Libano meridionale dopo il ritiro - inziato ieri - dalla enclave cristiana di Jezzin dei membri di una milizia alleata ad Isaele. A quanto pare Arens - che ha subito aggiornato anche il premier neoeletto Ehud Barak ha chiesto ed ottenuto l'autorizzazione a ricorrere a misure drastiche qualora le attività della guerriglia sciita si estendessero. Ieri gli Hezbollah hanno fatto esplodere diversi ordigni (che hanno provocato morti e feriti) e l'aviazione israeliana ha reagito a più riprese. In serata l'esercito israeliano è stato posto in stato di allarme. Mentre la milizia filo-israeliana ha iniziato il ritiro dalla città, a maggioranza cristiana, i dignitari della zona sono andati dal leader del movimento islamico sciita filo-iraniano Hezbollah a cercare assicurazioni per il futuro e a professare lealtà. Uno dei diversi rappresentanti delle maggiori famiglie di Jezzin, Pierre Serhal, ha detto che l'incontro è servito a «sottolineare il sostegno alla resistenza, fino alla totale liberazione del Libano». Fonti informate hanno aggiunto che nel corso della seduta sono state evocate anche le condizioni di salute di Assad. Shitrit, in particolare, ha chiesto ai capi dell'intelligence - senza tuttavia ottenere uno conferma se fosse vero che il Presidente siriano fosse stato vittima di un infarto e ricoverato. Notizie di un grave malore di Assad si erano diffuse infatti in tutto il Medio Oriente, dal Cairo ad Amman, a Beirut. Ancora poche ore prima avevano destato clamore a Gerusalemme le dichiarazioni del ministro degli Esteri siriano Faruk a-Shara secondo il quale Netanyahu aveva manife- stato la disponibilità a un ritiro dalle alture del Golari durante un incontro con l'emissario europeo Miguel Angel Moratinos. «Ma Netanyahu - ha aggiunto a-Shara, in una conferenza stampa a Beirut - insisteva per svolgere trattative segrete nel timore di una reazione negativa dell'opinione pubblica israeliana». I contatti si erano così arenati. Una riunione di emergenza del governo ebraico aveva aumentato l'allarme Ma il vertice sembra sia stato dedicato al ritiro dal Libano Sud II presidente siriano Hafez Assad