Entro giugno la riforma degli 007

Entro giugno la riforma degli 007 Sul delitto D'Antona, polemica tra Di Pietro e i Ds mentre cresce la psicosi terroristica Entro giugno la riforma degli 007 Mattarella: ci ha bloccati la guerra in Kosovo ROMA La riforma dei servizi segreti sarà varata entro giugno. Lo ha annunciato il presidente del Comitato parlamentare di controllo sugli apparati di informazione e sicurezza. Franco Frattini, al termine dell'audizione con Sergio Mattarella. Il testo è pronto - avrebbe detto il vice premier - ma la discussione è ferma a causa delle operazioni militari contro la ex Jugoslavia. Secondo Mattarella, su questo argomento non ci sarebbe nessun dissapore all'interno della maggioranza. Frattini si è dichiarato soddisfatto: «Non ho ancora avuto neanche la descrizione del contenuto - ha detto - ma dagli accenni che ci sono stati fatti e dalle linee generalissime che poi si tradurranno in un'apposita audizione ho avuto l'impressione personale che questa ipotesi di riforma non sarà deboluccia così come alcuni hanno detto. Avevo letto, infatti, che non c'erano le garanzie funzionali e che mancava la riforma del controllo parlamentare del comitato. E allora, mi ero chiesto, che riforma è? Poi invece ho avuto l'impressione che la riforma ci sia». L'audizione di Mattarella riguardava sia la riforma dei servizi segreti, sia il caso D'Antona, sia quello MoroMarkevitch. Gran parte della relazione del vice premier ha però riguardato l'ultimo delitto delle Brigate rosse. Mattarella ha riferito quanto «i servizi di sicurezza hanno fatto e stanno facendo rispetto al ten¬ tativo perverso di far riemergere il terrorismo nel nostro Paese». «Di rado il Comitato parlamentare viene informato sull'attività di intelligence in atto - ha detto Frattini -. Ho trovato molto positivo che il vicepremier sia venuto a riferire sul lavoro dei nostri apparati di sicurezza connesso all'attività antiterrorismo, anche in relazione a ciò che si poteva prevedere e quello che è accaduto». Sul caso Moro-Markevitch Mattarella ha annunciato che farà avere alla Commissione altri documenti, probabilmente per metterla in condizione di capire quanto vi sia di attendibile in una «pista» che sembra fare acqua da tutte le parti. Per quanto riguarda il caso D'Antona, dal punto di vista concreto delle indagini, continuano intanto a non esserci novità rilevanti. Ieri gli artificieri hanno fatto saltare in parte un'auto «sospetta» parcheggiata in divieto di sosta nei pressi della sede dello stato maggiore dell'esercito. In realta sulla vettura (che non era nemmeno risultata rubata) sono stati rinvenuti solo due bicchieri, alcuni capi di abbigliamento e la bozza di un testo universitario. Altra «novità» è la notizia secondo la quale un brano del documento di rivendicazione Br sarebbe simile al passo di uno scritto ancora inedito di D'Antona. Il che, darebbe concretezza all'ipotesi della «talpa» al ministero o all'università. Peccato che la rivelazione sia contenuta in una lettera anonima diffusa su Internet. Insomma, come purtroppo è avvenuto troppo spesso in questi giorni, la psicosi terroristica continua ad alimentare le più svariate fantasie. Se gli inquirenti hanno delle piste concrete da seguire, lo fanno nel dovuto riserbo. Le parole e le polemiche, invece, infuriano in campi che nulla hanno a che fare direttamente con le indagini. L'ultima querelle è scoppiata ieri tra Di Pietro e i Ds. L'ex pm ha parlato di una «campagna elettorale sui morti», attaccando la sinistra. Gli hanno replicato Veltroni e Mussi: «Un intervento di gusto discutibile», ha detto il primo. «La parola giusta è... sgradevole», ha detto il secondo. Ir. i.] Il vice premier Sergio Mattarella Ha comunicato alla commissione parlamentare di controllo i tempi della riforma dei servili segreti

Luoghi citati: Jugoslavia, Kosovo, Roma