«Ecco le nostre condizioni per la pace»

«Ecco le nostre condizioni per la pace» La lettera del ministro degli Esteri jugoslavo a Fischer: fate finire gli attacchi «Ecco le nostre condizioni per la pace» BONN Questi i passi salienti della —tetmttjjjla ieri al m|ffigtro degli Esteri tedesco Fischer, presidente di turno dell'Ue, dall'omologo jugoslavo Zivadin Jovanovic, e pubblicata dal «Beriiner Zeitung» di stamane. ' «(...) Il governo jugoslavo e il governo serbo aspirano profondamente a raggiungere una stabile soluzione politica nel Kosovo e in Metohija, fondata su principi quali 1 uguaglianza dei cittadini e delle comunità nazionali all'interno di una autonomiaautodeterminazione, e il pieno rispetto dell'integrità e della sovranità della Repubblica Federale di Jugoslavia. «In questo quadro la Repubblica Federale di Jugoslavia, come le è ben noto, ha accettato i principi del G8, tra i quali la presenza e un mandato delle Nazioni Unite in grado di comprendere altri elementi che, tramite una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, siano approvati nel rispetto della Carta delle Nazioni TTriite. "•" «Per raggiungere-' una soluzione off et necess porre fine immedia^ tamente agli attacchi aerei della Nato e concentrarsi su un ordinò del giorno politico in grado di raggiungere una regolamentazione politica stabile e duratura. «Nonostante gli sforzi di pace compiuti dalla Jugoslavia e da altri Paesi (...) l'Alleanza Atlantica insiste nel sistematico omicidio di civili e nella sistematica distruzione di obiettivi civili, il che ha provocato l'attuale escalation del conflitto. «Vorrei ricordarle le catastrofiche conseguenze dei bombardamenti compiuti dalla Nato, che finora hanno provocato la morte di migliaia di civili e il ferimento gravissimo di migliaia di altri - tra questi anche bambini, donne e malati - e massicce distruzioni a edifici civili (ospedali, campi ..profughi), alle infrastrutture, agli im-pianti dj erogazione- dell'energia e dell'acqua, e gravissimi danni all'ambiente. Tutto questo significa un delitto contro la pace e contro l'umanità. Le conseguenze dei bombardamenti della Nato possono essere documentate non solo nella Jugoslavia ma dovunque in Europa. «(...) Nell'ultimo attacco aereo della Nato, sono stati colpiti, tra gli altri obiettivi, anche un ponte e un mercato nella città serba di Vaivarin: in questo caso molti civili, fra i quali anche bambini, sono stati uccisi e più di sessanta persone sono state ferite gravemente. Poco dopo la mezzanotte gli aerei della Nato hanno colpito in un'altra città serba, Surdulica, un ospedale e un sanatorio e hanno ucciso molti pazienti, fra i quali anche molte persone anziane. Tredici ca¬ daveri sono staCi finora recuperati; i soccorsi continuano, ma sussiste il timore che il numero delle vittime possa àncora crescere. Si tratta soltanto dei più recenti esempi in grado di mostrare la catastrofe umanitaria alla quale devono far fronte gli undici milioni di cittadini jugoslavi, e il carattere inumano dei continui bombardamenti della Nato contro obiettivi civili. Tutto questo dimostra che l'Alleanza Atlantica, proseguendo in tali distruzioni, pone in pericolo il processo politico e pone in secondo piano gli sforzi di pace. «In un momento nel quale sono in corso seri sforzi diplomatici per raggiungere una soluzione politica, la Repubblica Federale di Jugoslavia si aspetta, in quanto Paese europeo profondamente impegnato nell'obiettivo della pace, dall'incontro ministeriale dell'Unione Europea che queste assurde aggressioni siano condannate e che ne venga richiesta una fine immediata per dimostrare in questo modo la propria responsabilità storica (...)». «Nonostante gli sforzi negoziali nostri e di altri Paesi, la Nato insiste nel sistematico omicidio di civili» - Il presidente federale jugoslavo Slobodan Milosevic

Persone citate: Fischer, Slobodan Milosevic, Zivadin Jovanovic

Luoghi citati: Bonn, Europa, Jugoslavia, Kosovo