Raid sul «confine dei profughi»
Raid sul «confine dei profughi» Raid sul «confine dei profughi» A Morirti, l'Albania: ostato un aereo Nato nella campagna che costeggia il fiume Drini, presso la strada che porta a Kukes dal posto di confine di Mollili, il più tormentato per il continuo flusso di esuli. Che poi si sia Imitato di un attacco, non sembra probabile. Nel pomeriggio Andrea Angeli, portavoce dell'Osco, l'Organizzazione per la sicurezza e la coopcrazione europea, aveva riconosciuto che «i nostri osservatori non sono stati in grado di individuare né il tipo dell'aereo né la nazionalità». Ma a sera, il ministero della Difesa albanese si era tolto ogni dubbio e asseriva che quelle bombe esono della Nato». E non erano ordigni virtuali neppure quelli che hanno centrato quattro bunker occupati da soldati dell'Uck. Danni e perdite rimangono ignoti. Lo svilupparsi degli scontri nei dintorni di Kukes aumenta le preoccupazioni, perché sarebbe sufficiente un piccolo errore di puntamento a far cadere un ordigno su un campo profughi e per questo si tenta di accentuare il ritmo delle partenze. Finora, secondo dati della Nato, avrebbero lasciato Kukes in 5600, come dire che siamo soltanto al prologo del nuovo esodo per portare i rifugiati in zone più sicure. E poi, da Kukes, non se ne vanno soltanto i kosovari: anche 260 probi cittadini han lasciato le proprie case per i campi di Durazzo, Kavaje, Pier ed Elbasan. La molla che li ha spinti, però, non è la paura di un attacco serbo o di una bomba dispersa, ma il denaro, quello che riescono a spillare agli esuli o ai giornalisti ai quali hanno ceduto le proprie abitazioni per piccole fortune: un letto, per esempio, ormai viene affittato per 100 dollari a notte. Tutto escluso. La battaglia, dunque, infuria e l'altra sera un grosso rischio l'hanno corso all'ospedale di Knuna, sulle pendici del monte che separa Kukes da Bajram Curri: due granate sono esplose a 150 metri dall'ingresso del pronto soccorso, ha detto Jonuz Ujka, comandante della polizia di Kukes. C'è stato un unico ferito, un giovanotto di 23 anni, Avni Nenad. E al di là del confine segnalano movimenti continui di carri armati ed è stato questo a far concentrare nella zona gli aerei Nato. E naturalmente, mai come in queste ose, si rimpiangono gli elicotteri Apache, le macchine da guerra più pubblicizzate e, per il momento almeno, inutili. Sfiorato un gruppo di giornalisti stranieri. Si accelera lo sgombero del campo di Kukes
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