Gli studenti

Gli studenti Gli studenti «Una sentenza pilatesca» roma «Una sentenza pilatesca», attaccano alcuni studenti dell'università La Sapienza di Roma. La condanna di Scattone e Ferraro ha scatenato la reazione di una maggioranza innocentista, «Io sono qui dal '95 - commenta Andrea Cugnetto, 23 anni - e non mi risulta che possano esserci studenti oHcercatbtìc^h'la'pistoltf òhe, oltre a mettere a repentaglio la vita altrui, possano mettere in forse la loro carriera. E' stata scelta una via di mezzo, per trovare comunque dei colpevoli». C'è anche chi, come il ventiduenne Oliver Russo, dice di non aver fiducia nella magistratura: «Dovevano trovare dei colpevoli, volevano dare una spiegazione a un omicidio incredibile. Sicuramente dietro questa vicenda si nasconde qualcuno di grosso». Anche per Sonia, terzo anno fuori corso a Giurisprudenza, «non c'erano prove sufficienti e si sono basati stille testimonianze di una persona, la Alletto, di dubbia attendibilità». Un altro parla di «sentenza ambigua e pilatesca», una studentessa si dichiara invece colpevolista: «Le prove c'erano eccome, mi aspettavo una condanna più severa». Alcuni studenti dell'istituto di Filosofia del diritto esprimono soddisfazione per l'assoluzione del professor Bruno Romano. «E' una brava persona - commenta Marcello, 21 anni - e i due imputati non mi sento di giudicarli». Per Stefano Cardinale, terzo anno di Giurisprudenza, «non ha senso questa sentenza: o li si condannava o li si assolveva. Sembra che sia stato dato un contentino all'opinione pubblica». Dello stesso parere Dario, primo anno fuori corso: «L'omicidio colposo non ha senso. O si richiedeva la pena per omicidio volontario o si chiedeva l'assoluzione piena. Questo è un compromesso all'italiana». Secondo il rettore Giorgio Tecce «il clima e alcuni interventi esterni non hanno contribuite ad attendere e valutare con civile tranquillità l'esito del processo. Alcuni intellettuali, da sempre garantisti, hanno espresso giudizi di condanna immotivati e prevenuti». «La Sapienza - aggiunge il professor Tecce - è stata accusata di essere marcia, corrotta e omertosa. L'assoluzione del professor Romano sta a indicare che la diffamazione dell'ateneo era immotivata e finalizzata non solo all'accusa». Anche il professor Carlo Angelici, preside della facoltà di Giurisprudenza, difende l'ateneo. «Appara sempre più assurdo e sconcertante che dentro l'università possa essere successa una cosa simile, puntare una pistola contro qualcuno e sparare per gioco. L'assoluzione nel professor Bruno Romano e degli altri dipendenti dell'istituto di Filosia del diritto sta tuttavia a dimostrare che nell'università non c'era quell'omertà di cui qualcuno ha parlato», ir. cri!

Persone citate: Andrea Cugnetto, Bruno Romano, Carlo Angelici, Ferraro, Giorgio Tecce, Scattone, Stefano Cardinale, Tecce

Luoghi citati: Roma