Metalmeccanici, affondo finale di Gian Carlo Fossi

Metalmeccanici, affondo finale Le parti ancora distanti su orario e salario, ma Palazzo Chigi preme: «Lavoriamo per una soluzione» Metalmeccanici, affondo finale Bassoltno tenta la difficile mediazione Gian Carlo Fossi ROMA Incontri separati e stringenti ieri con sindacati e imprenditori sui punti cruciali della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici; oggi un «faccia a faccia» tra le due parti, convocato dal ministro del lavoro Bassolino, per una prima resa dei conti. Sull'orario e il salario le distanze sono sempre notevoli, ma il governo preme per una rapida conclusione che riporti un clima di serenità in uno dei settori più importanti del mondo del lavoro. Torna alla carica 10 stesso presidente del Consiglio D'Alema, nel corso della consueta conferenza stampa del lunedì. «Il governo - dice - si è assunto il compito di guidare la trattativa verso una soluzione. Sarebbe quanto mai inopportuno entrare in questo momento nei particolari, ma il ministro Bassolino è pienamente impegnato per raggiungere l'obiettivo e nella sua opera rappresenta 11 governo in toto». E Bassolino spiega: «E' nel tavolo congiunto riunito a partire da domani (oggi, per il lettore), con il ruolo essenziale delle categorie interessate e con il contributo e la piena corresponsabilità del governo e delle strutture confederali, che è necessario ed indispensabile trovare un accordo sull'insieme del contratto». Il ministro aggiunge: «Dopo la prima intesa sui diritti di informazione e sul ruolo delle Rsu nella contrattazione aziendale, adesso il negoziato sta affrontando le delicate questioni del salario e dell'orario. Si tratta di ricercare soluzioni equilibrate tra esigenze dei lavoratori e delle aziende». Un'impresa tutt'altro che facile, dato che per il momento sindacati e industriali continuano a rimanere arroccati nelle rispettive posizioni. Bassolino ha consultato, ieri, di buon mattino i segretari generali di CgilCisl-Uil Cofferati, D'Antoni e Larizza, insieme ai leader delle rispettive federazioni dei metalmeccanici Sabattini, Caprioli e Angeletti. Al termine, nessuna dichiarazione dai sindacalisti, ad eccezione del segretario generale della Cisl che afferma: «Si lavora per chiudere entro la settimana». Subito dopo il ministro ha ricevuto la delegazione degli industriali guidata dal vice presidente di Confindustria Callieri e dal presidente di Federmeccanica Pininfarina. Anche qui bocche cucite, ma poco dopo in altre sedi due messaggi non trascurabili dagli industria¬ li: il presidente di Confindustria Fossa annuncia all'assemblea dell'Assindustria veronese che ci potrebbe essere ormai l'iniziò di una no-stop conclusiva: «Se ci saranno passi avanti anche dalle controparti e se non ci saranno posizioni insuperabili e intrattabili credo che si possa arrivare in breve a una soluzione». Incalza, a margine dell'assemblea della Banca d'Italia, il direttore generale Cipolletta sottolinea: «Se per il contratto dei metalmeccanici si applicassero i suggerimenti del governatore Fazio sulla flessibilità non si assisterebbe alle attuali discussioni e lungaggini per il mantenimento di regole che sono rigide». Ma anche dal fronte sindacale parte in serata un segnale importante, forse un siluro. In un comunicato diretto «a tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici», le delegazioni di Fim-Fiom-Uilm alla trattativa ritengono «possibile una rapida conclusione del negoziato» ed esortano il governo ad assumersi «una conclusiva responsabilità propositiva». Nello stesso tempo, però, pone una condizione vincolante per le ipotesi finali: la conferma del ruolo negoziale delle Rsu, il rientro della 13a mensilità nel conteggio del Tfr, una riduzione di orario a favore dei turni disagiati e per l'occupazione. E, così, la trattativa resta tutta in salita. I ministro del Lavoro Antonio Bassolino

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