Del Turco: bravo Albertini di P. Col

Del Turco: bravo Albertini Del Turco: bravo Albertini «Ha fatto benissimo a parlare Si deve indagare tra i Cobas» MILANO «Stiamo indagando: di più non posso dire». Secco come al solito, il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici, coordinatore del pool antiterrorismo, preferisce non fare commenti sulla clamorosa denuncia del sindaco di Milano Gabriele Albertini a proposito di infiltrazioni terroristiche all'interno di sindacati di base presenti nelle aziende municipalizzate. Denuncia che al sindaco è costata una querela dei Cobas e alla procura l'apertura di un nuovo fascicolo sul terrorismo, da ieri arricchito anche da una relazione dettagliata del questore Giovanni Finazzo sugli elementi raccolti direttamente dal sindaco durante l'incontro di due ore e mezzo avvenuto venerdì nell'ufficio di Albertini. Una sorta di testimonianza per interposta persona ora acquisita agli atti della procura, in cui il sindaco avrebbe rivelato la fonte delle sue notizie. E mentre infuriano le polemiche ad Alber- tini arriva un attestato di solidarietà dal presidente della Commissione antimafia Ottaviano Del Turco, il quale, proprio pochi giorni prima della denuncia del sindaco, aveva sostenuto che le indagini sulle nuove Br avrebbero dovuto orientarsi negli ambienti dei Cobas. «Albertini ha fatto benissimo a presentare quella denuncia, individuando un terreno di ricerca che io stesso avevo proposto. E conoscendolo, penso lo abbia fatto con qualche elemento concreto in mano. Non è uno che parla a vanvera». Secondo Del Turco gli assassini di D'Antona sono arrivati a individuare come bersaglio il consulente del ministero del Lavoro «non tanto per vicende legate alla politica sui redditi ma per l'impegno di D'Antona sul terreno della regolazione delle rappresentanze sindacali di base». Dati di fatto? «La mia esperienza e la logica. Pure io sono stato querelato e sono pronto ad affrontare il processo per far valere queste ragioni», [p. coL]

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