Cent'anni di cinema italiano

Cent'anni di cinema italiano Cent'anni di cinema italiano PER il cinema italiano, il perìodo non è certo favorevole, il pubblico sembra sempre meno interessato a vedere le storie di casa nostra: l'esempio ultimo è stato l'insuccesso di «Ormai è fatta», il bel film di Enzo Monteleone che è stato un flop al botteghino. Eppure il cinema italiano è stato per lunghi perìodi il secondo cinema per importanza nel mondo, e talvolta ha anche insidiato lo strapotere degli americani. E' opportuno fare il punto sulla lunga storia del nostro cinema: appare quindi interessante il convegno dal titolo «Cent'anni di cinema italiano», organizzato da due docenti universitari da sempre attenti al cinema italiano quali Gian Piero Brunetta e Gianni Rondolino, che si svolgerà dal 3 al 5 giugno (dalle ore 9,30) presso la sala dei due Mappamondi dell'Accademia delle Scienze. Varie relazioni hanno il compito di sviscerare gli aspetti strutturali del cinema italiano. Brunetta e Rondolino apriranno i lavori raccontando rispettivamente l'identità del cinema italiano e la nascita dell'industria cinematografica a Torino, due temi che hanno approfondito più volte nella loro carriera con saggi specifici. Nei giorni successivi interverranno vari docenti universitari quali Antonio Costa, Francesco Casetti e Gianfranco Bettetini, nonché Lorenzo Ventavoli che promette un'attenta disamina dei rapporti tra la produzione e il pubblico. Al termine di ogni giornata sono previsti momenti di dibattito che coinvolgeranno anche i presenti e che presumibilmente avranno molti agganci con l'attualità. Il convegno, del quale poi è prevista la pubblicazione degli atti, è organizzato dal Museo Nazionale del Cinema che sarà anche il curatore di una rassegna che si terrà dal 3 al 7 giugno presso la sala 3 del Massimo. Per l'occasione, il cinefilo Baldo Vallerò ha scelto un curioso assemblaggio di film italiani poco noti al grande pubblico ma di indubbio interesse. Si partirà con alcuni muti (la sera del 3 giugno, con ingresso ad inviti, saranno proiettati tra l'altro due film ispirati dal «Cuore» di De Amicis, «11 piccolo garibaldino» e «La piccola vedetta lombarda»), per continuare con film appartenenti al periodo sonoro. Alcuni di essi meritano una segnalazione. «(Amo un assassino» (in programma il 4 giugno) è un film prodotto nel 1952 dalla Lux ed è uno dei primi gialli italiani in piena regola: la stona ruota attorno all'interprete principale Umberto Spataro, ma la sceneggiatura (scritta tra gli altri da Mario Monicelli) prevede mclti momenti di suspence e sorpresa finale. «Le meraviglie di Aladino» (in programma il 7 giugno) vede la presenza alla regia di un mestierante americano (Henry Levin) affiancato dal nostro specialista di effetti speciali Mario Bava, mentre l'interprete principale è il Donald O'Connor di «Cantando sotto la pioggia» e il sultano (che parla un simpatico dialetto romanesco) è nientemeno che Aldo Fabrizi: il clima da «Mille e una notte» è ricostruito con effetti a basso costo ma di sicuro impatto, e proprio questa è la maggiore attrattiva del film. Il 4 giugno viene presentato «Ti ritroverò» (con titolo alternativo «Tenente Craig mio marito»), una commedia interpretata da Enrico Viarisio e Delia Scala diretta dal misconosciuto Giacomo GentiIonio, uno dei migliori registi italiani di genere. Insomma, tanto cinema del passato per approfondire la conoscenza del cinema di oggi, e forse anche per convincere i nostri spettatori sull'esistenza del cinema italiano, il cui prodotto medio non è certo inferiore ai tv movie americani che ammorbano le prime serate televisive. Stefano Della Casa Cent'anni di cinema italiano Una scena del film «Le meraviglie di Aladino» che verrà proiettato lunedì 7 giugno alle 16,30 e 20,30 wmsote 25

Luoghi citati: Torino