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MA È PROPRIO LUI, IAN PAICE AL MC RYAN MA È PROPRIO LUI, IAN PAICE Per il batterista dei Deep Purple lezione e show il 30 a Moncalieri a NCREDIBILE, Ian Faice biella Ufoto) tiene un seminario (alle 18) ■sulla batteria domenica 30 al Me Ryan di Moncalieri, e alla sera suona (alle 22.30) con la band torinese 60/70. Ma sì, Ian Paice, lo storico batterista dei Deep Purple, la mitraglia umana dietro canzoni famose come «Black Night» o «Smoke On The Water» ! C'è da strabuzzare gli occhi: anche se è difficile che una ballerina slava gli abbia mangiato il patrimonio e stia girando l'Europa a raccattare ingaggi ed è più probabile che sia affetto dal «morbo di Charlie Watts», dal nome del batterista dei Rolling Stones che ogni tanto va per il mondo a suonare quel che gli piace con chi gli va. Però lasciateci sognare. Lasciateci sognare che sia venuta, anzi, che sia tornata l'epoca in cui le rock star da grandi smettono di essere tali e non frequentano pia alberghi di lusso, televisioni importanti, grandi stadi ma birrerie, oratori, teatrini di provincia. Una volta era così, negli sgangherati, crudeli Anni 0 e 60, e mica solo in musica: la stessa cosa accadeva nel calcio o nei film. Poteva capitarti un padre del rock&roll ancora giovane ingaggiato alla festa di paese (Little Richard, per esempio) come un portiere della Grande Inter appena decaduto in serie C (lo zio di Buffon, nell'Ivrea) o un maestro assoluto del cinema a far da spalla in pellicole da terza visione (Buster Keaton con Franco e Ciccio). Bei tempi, in cui l'orologio della gloria non batteva solo ore liete e miliardarie. Oggi i campioni fanno i furbi, evitano il declino e, non appena si ritirano le telecamere e gli assegni pesanti, decidono di sparire dalla circolazione. Non vale. Vogliamo che Maldini chiuda la sua carriera giocando con la Cocerina, Jack Nicholson faccia telepromozioni sulle private e Bono Vox finisca in qualche casinò sloveno, a prestare la sua voce a una serata di revival Anni 80. Riccardo Bertonceili