Il diario veneziano di Acheng di Vincenzo Pardini

Il diario veneziano di Acheng IL TASCABILE Il diario veneziano di Acheng DI IARIO veneziano di Acheng, uscito di recente nei Saggi Tascabili Bompiani (pp. 126, L. 11.500) è innanzitutto un libro che si lascia leggere. E questo, in 'tempi dove racconti e romanzi sono spesso ostia, è già molto. L'opera appartiene al genere letterario detto biji (letteratura in forma di appunto), divenuto popolare in Cina a partire dal periodo delle «Sei Dinastie» (265-589). Si tratta di uno stile oltremodo rapido e conciso, dal quale non traspare nessuna compiacenza. Lo scrittore racconta ciò che vive e vede sotto forma di diario. Le pagine si susseguono come tante istantanee. Al centro della storia c'è naturalmente Venezia, che l'autore interiorizza e narra alla stregua d'una continua scoperta, E' proprio il caso di dire che Acheng, come molti altri artisti italiani e stranieri, è innamorato della città dei Dogi. Nelle sue piazze e nelle sue calli, sopra i suoi ponti e nei suoi campanili, scorge sempre qualcosa di prezioso e di fantastico. Vi s aggirano spettri illustri come Wagner e Puccini, che Acheng, appassionato di musica, mostra di conoscere assai bene. Il libro scade un poco allorché s'abbandona a descrizioni di carattere culinario, oppure quando vuol dire bene degli italiani a ogni costo. Avvertiamo che lo fa più per opportunità e piacenteria, che non per convinzione. Tutto toma invece a brillare quando riprende a descrivere la solitudine e la bellezza di Venezia che «vista dall'alto pare una gemma color arancio poggiata sopra una lastra di vetro azzurro». La Cina, terra madre dello scrittore, è tuttavia sempre presente: Venezia gliela evoca in continuazione; la paragona alla città Yangzhou che risale al VII secolo dopo Cristo, ed è situata alla confluenza del Grande Canale Imperiale con il fiume Yangzi. Da Venezia, Acheng compie qualche viaggio in città e Paesi del Nord Italia, che ritrae con poche ed efficaci righe. Ma poi, come un piccione viaggiatore, torna da dove è partito, a Venezia, capitale di una storia e di una cultura che sa ammantarsi di favola e di mistero. Vincenzo Pardini Lo scrittore cinese tra piazze e calli dove s'aggirano spettri illustri come Wagner e Puccini spgedidaolcofonel'ascar «Vista dall'alto pare una gemma color arancio poggiata sopra una lastra di vetro azzurro» 99

Persone citate: Acheng, Puccini

Luoghi citati: Cina, Nord Italia, Venezia