Bufala gloria nazionale, da Pio XII a Iva Zanicchi di Filippo Ceccarelli

Bufala gloria nazionale, da Pio XII a Iva Zanicchi Falsi diari e fìnte lettere, sedicenti dossier e liste fasulle. Per il iiitiiro si prepara la bugia mediatica Bufala gloria nazionale, da Pio XII a Iva Zanicchi Filippo Ceccarelli SE non ha ragione, in Italia, chi dubita è pienamente giustificato. E chi diffida quasi mai è disposto a mutare stato d'animo. La fabbrica dei falsi, infatti, l'allevamento delle bufale e il conio delle patacche sono qui rinomate attività produttive. Una riprova di questa specialità nazionale - e dell'incredulità di massa che genera in termini di auto-difesa - sta, oltre che nella frequenza di episodi di contraffazione, nell'abbondanza di termini che indicano, per lo più scherzosamente, le non-verità destinate ad essere credute. Oltre a «bufala» e «patacca», c'è «bidone», «balla», «panzana», «esca» o «polpetta avvelenata». Questo per il passato. Per il presente, e magari per il futuro, c'è da segnalare che da un po' ci si sono messi i vari «Luther Blisset» e mind invaders che nella bugia mediatica, diffusa ad arte nel cyberspazio, intravedono una via di igiene e di salvezza collettive. Sia come sia, è cominciata presto; anzi forse non è mai cominciata, rrché la bufala sempre esistita, fa parte della natura dell'uomo e se non altro contribuisce a rendere meno noiosa la vita pubblica. Due anziane signorine piemontesi, per dire, le Pan vini, produssero e diffusero con un certo successo negli Anni Cinquanta un opus magnimi di 8 mila mirabili pagine dei diari di Mussolini di cui uno stralcio (inedito, si spera) venne ancora ricettato qualche anno fa. Prima di loro una straordinaria figura di falsario, Virgilio ScattoUni, cui Flaiano riconobbe «una fantasia da romanziere troppo a lungo mortificata». Vero genio della mimesi e perciò nel corso del tempo austriacante, futurista, poeta, fascista della prima ora, spia dell'Ovra, pornografo, terziario francescano, amico di De Gasperi, cripto-comunista, redattore dell'Osservatore Romano e proto-velinaro al servizio di prestigiosi giornali nazionali e internazionali, per anni questo Scattolini (poi arrestato prima del 18 aprile 1948) rifilò bufale a tutti e su tutto quanto riguardava Pio XII e la Santa Sede. Entità, del resto, quest'ultima, alla base di quell'altro storico bidone che, su carta intestata della segreteria di Stato vaticana, vedeva uno pseudo De Gasperi richiedere a un ufficiale britannico di intensificare i bombardamenti su Roma. Questa e un altra lettera fu pubblicata nel 1954 da Guareschi sul Candido. E per questo fu condannato. L'anno prima, in vista delle elezioni del 1953, la De di Roma aveva organizzato una «Mostra sull'Aldilà», con testi e fotografia che documentavano le persecuzioni religiose nell'Est. I comunisti però scoprirono che tale documentazione era fatta - e pure malamente - «in casa». Alcuni monsignori cecoslovacchi, per dire, erano preti romani; e tra i perse- guitati ucraini fu riconosciuto un certo signor Nardecchia, che votava pure comunista. Questa la buffa storia della mostra «dell'Aldiquà», come la ribattezzò Talloni direttore dell'Unità Ingrao. Dopodiché la «pataccheide» italiana si perfeziona e si diversifica a seconda dell'evoluzione tecnologica, culturale, politica e criminale dell'Italia e degli italiani. C'è un falso Fanfani intercettato dal telefono dell'auto che dà del «rimbecillito» a Zaccagnini; c'è un falso documento commerciale intemo della Lockheed che identifica in Andreotti YAntelope Cóbbler, cioè il destinatario di un fatidico tangente ne; c'è il falso comunicato delle Br sulla salma di Moro «impantanata» sui fondali del lago della Duchessa (preso per buono per 24 ore, risulta confezionalto da Tony Chicchiarelli, altra eccezionale figura di rapinatore e falsificatore ai docu¬ menti d'identità e di pittura moderna assassinato nel 1984); c'è la falsa nota riservata del ministero dell'Interno da cui risulta che Scotti e Patriarca hanno imbastito una trattativa in carcere con Cutolo per la liberazione di Cirillo... Sono appena cominciati gli Anni Ottanta. E la «bufaleide» si adegua alle nuove storie e ai nuovi protagonisti. Il decennio si apre con due lettere firmate Cossiga (una di risposta a una richiesta di raccomandazione e l'altra di auguri natalizi) indirizzate al «caro Licio»; e si chiude con un verbale della polizia keniota, senza timbri e in inglese approssimativo, da cui si deduce che l'onorevole Martelli - vedi controfirma - è stato fermato dalle parti di Malindi per possesso di bhang. Dagli e dagli, la panzana degli Anni Novanta si contamina e si «coriandolizza» esercitandosi più o meno compiutamente su una varietà di generi che dalla beffa mirata - tipo l'arresto della Zanicchi annunciato dal Tg4 o la spedizione alla commissione Stragi di un estratto del romanzo fanta-politico del professor Miglio - arrivano ad estendersi fino alla storia edificante di Suor Lucji, religiosa bosniaca stuprata e messa incinta dai serbi. In mezzo, com'è ovvio, c'è la fìnta lettera di Berlusconi, quella contraffatta di Cossutta e quell'altra rimaneggiata di Togliatti; c'è il falso dossier Segni-Uru¬ guay, quello fasullo sull'Ariosto, lo pseudo Castellari, oltre alla solita Usta di prelati massoni e a diversi «corvi» siciliani. C'è la città sotterranea costruita sotto Roma dai servizi segreti 6 c'è il para più imbroglione che torturatore di somali. Tutto questo per dire che, grazie alla memoria, prima di credere è sempre meglio dubitare. Senza dimenticare la città sotterranea costruita sotto Roma dai servizi segreti Dallo pseudo-Fanfani intercettato che dà del «rimbecillito» a Zaccagnini, alle missive di Cossiga indirizzate al «caro Licio» Le inutili ricerche nel Lago della Duchessa durante il sequestro Moro nell'aprile del 78 A sinistra: Benito Mussolini Sotto: il Papa Pio XII A sinistra: l'ex presidente del Consiglio e leader della de Alcide De Gasperi Sotto: Giulio And reotti

Luoghi citati: Italia, Roma