Un miracolo di generosità fa rinascere Assisi

Un miracolo di generosità fa rinascere Assisi Il vescovo: «A fine '99 riapriremo la cattedrale, in tempo per l'appuntamento dell'Anno Santo» Un miracolo di generosità fa rinascere Assisi Partono i lavori di restauro grazie alle donazioni dei privati Liliana Màdeo hj'jiiii ASSISI Transenne, impalcature, calcinacci: Assisi è tutta un pullulare di cantieri dove si lavora per il recupero degli edifici lesionati dal terremoto del settembre '97. Sono tornati i turisti. La paura sembra appartenere al passato. Si guarda avanti con un respiro fiducioso, anche se restano 300 chiese da restaurare, e sono tantissime le abitazioni lesionate in cui ancora non è possibile rientrare. Pure il vescovo, monsignor Sergio Goretti, non è più tornato a casa sua, da dove uscì una notte, con i muri che vacillavano, affreschi che si staccavano dai muri e la statua di San Francesco che compiva una leggera torsione su se stessa senza tuttavia cadere dal piedistallo. «Da allora il Santo mi guarda storto», dice Sua Eccel- Aia dthètiè. .- tuiÉÌ ,i#nivuva lenza, con divertita apprensione. Ieri era una giornata di festa. All'interno del vescovado restano le ferite nei muri, le volte crollate, pezzi di dipinto finiti in polvere. Da due anni lui abita in un istituto religioso. Ma annuncia: «A fine anno tornerò a casa mia». Per il restauro ci volevano 4 miliardi e 200 milioni circa. Lo Stato ne ha stanziati uno e mezzo, di miliardi. Troppo pochi. «Il palazzo sorge su vestigia romane - racconta monsignor Goretti. Nei suoi sotterranei si trovano case romane, fra cui quella famosa e riccamente affrescata con scene di caccia che è attribuita a Properzio. Questo fu un luogo frequentato da San Francesco e Santa Chiara. Un vero santuario francescano. Qui Francesco compì il famoso gesto della rinuncia ai beni della terra e agii abiti paterni, qui riconciliò il vescovo con il podestà della città, qui tornò prima di morire, prima di riconsegnarsi a Dio nella cappella della Porziuncola». I problemi economici sono stati risolti. Domani prendono il via i lavori di restauro. Che verranno ultimati entro 12 mesi. Ma si incomincia dalla parte adibita ad abitazione del vescovo, che sarà quindi pronta per prima, fra pochi mesi. L'operazione - che ha coinvolto istituti bancari, sponsor privati - è stata condotta da un'impresa che ha fatto da volano nella raccolta dei 'inan zia menti necessari per integrare i contributi pubblici. «Il capitalismo del terzo millennio impone riflessioni e impegni diversi dal passato. L'interesse privato deve coincidere con quello pubblico», spiega Giuseppe Giampaoli, il responsabile dell'impresa che ha varato l'iniziativa. Il vescovo dice: «Un giorno è venuto da me questo giovanotto e mi ha detto: "Ci penso 10 a ricostruire il vescovado. I soldi 11 trovo io". Una di quelle cose straordinarie che dopo il terremoto mi sono successe. Non un miracolo». Straordinari - aggiunge - sono stati anche i soldi imprevedibilmente arrivati per recuperare due strutture che gli erano particolarmente care. Quella per bambini ciechi e pluriminorati, l'Istituto Serafico. Quella per l'accogbenza gratuita dei poveri. Distrutte. Tali da dover prendere in affitto, carissimo, altri edifici. «Ma per quanto tempo potrò coprire queste spese? mi tormentavo». Finché sono arrivate offerte generose da parte di persone sconosciute. Grazie alle quali sono rinati, «in un baleno, edifici modernissimi». I «miracoli», che nella città di San Francesco si stanno somman¬ do, hanno messo in moto interessi giganteschi. Dall'onda lunga. Glie, intanto, passa attraverso il lavoro spesso oscuro quanto prezioso dei restauratori, di quanti stanno per giornate intere arrampicati sulle impalcature maneggiando minuscoli frammenti dei tesori dell'arte, prendendo decisioni delicatissime. Sono ultimate le vele della Basilica Superiore di San Francesco. Si sta lavorando a Santa Chiara, San Rufino, la Porziuncola, che fra i grandi monumenti di Assisi - sono stati fra i più danneggiati. La loro riapertura si profila. Il vescovo anticipa: «A ottobre-novembre si potrà tornare in San Francesco. Il 1" agosto a Santa Maria degli AngeU. A fine anno in Santa Chiara e nella Cattedrale. L'Anno Santo lo apriremo spalancando le porte». La Basilica di Assisi lesionata dal terremoto del settembre '97

Persone citate: Giuseppe Giampaoli, Goretti, Sergio Goretti

Luoghi citati: Assisi