Gli notificano lo sfratto Pensionata si avvelena

Gli notificano lo sfratto Pensionata si avvelena Catania, non voleva andarsene dalla sua casa Gli notificano lo sfratto Pensionata si avvelena CATANIA Si è suicidato per disperazione, per quella casa che tra poco non avrebbe più avuto. Un pensionato di 60 anni ha ingerito un intero flacone delle piccole di cardiotonico che utilizzava e, dopo una notte di inutili cure in ospedale, è morto ieri mattina. Appena ventiquattr'ore prima gli era stato notificato lo sfratto dalla casa in cui abitava da vent'anni. E' una nipote dell'uomo a leggere, in quel suicidio, il dramma per una situazione non più sostenibile: «Mio zio era cardiopatico e da un paio d'anni cercava di avere la casa popolare che gli avevano promesso. La scorsa settimana gli avevano, detto che l'alloggio era pronto ma che aveva bisogno di essere ristrutturato. Poi, invece, ha saputo dello sfratto, che stavano per mettere i sigilli a casa sua e che lo avrebbero mandato a vivere in una pensione. Penso che per compiere un atto del genere fosse veramente disperato». Venerdì mattina l'uomo si era recato in municipio per chiedere aiuto. Pare che nessuno l'abbia voluto ricevere, anche se da Palazzo degli Elefanti ieri è arrivata la precisazione che mai ima richiesta di alloggio popolare era arrivata al Comune da quell'uomo. Ma le porte chiuse devono aver aggravato la situazione psicologica del pensionato, già con una precaria situazione familiare. A poche centinaia di metri dal municipio, in piazza Stesicoro, l'uomo ha preso da una tasca le sue pillole e le ha ingoiate tutte insieme. E' stato soccorso e portato in ospedale dove ha raccontato, prima ai medici e poi alla moglie e al figlio, il perché di quel suo gesto. In ospedale hanno tentato in tutti i modi di salvarlo, ma ieri mattina, dopo un giorno di inutili cure, il suo cuore si è fermato, [f. a.)

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