Governo e Iri ovviano Autostrade al mercato di Luigi Grassia

Governo e Iri ovviano Autostrade al mercato Governo e Iri ovviano Autostrade al mercato Luigi Grassia ROMA Dopo una lunghissima pausa (dalle banche e da Telecom sono passati ormai diversi anni) si rimette in moto il grande processo delle privatizzazioni, in attesa che tocchi al peso massimo Enel. Ieri il presiente dell'Iri Gian Maria Gros-Pietro ha annunciato al Tgl economia: «Siamo pronti a lanciare il bando per la Società Autostrade, subito dopo sarà la volta di Aeroporti di Roma». E il ministro dei Lavori pubblici Enrico Micheli ha firmato un decreto di modifica della convenzione tra Autostrade e Anas, che può sembrare una cosa poco eccitante, ma è un passo amministrativo necessario prima di mettere sul mercato la società di Giancarlo Elia Valori. Micheli ha aggiunto che «entro la prossima settimana» sarà firmato anche il relativo decreto interministeriale con il Tesoro perché il nulla osta di Amato è a sua volta indispensabile. L'operazione Autostrade si annuncia come una delle più importanti del genere fra quelle compiute in Italia, perché la società ha una capitalizzazione di Borsa (cioè un valore complessivo ai corsi attuali dei titoli) di 15 mila miliardi di lire, 13 mila dei quali finiranno - se collocati al prezzo corrente - nei forzieri del Tesoro, possessore tramite Tiri dell'84% delle azioni. L'iter avviato ieri da Micheli è piuttosto complesso. Firmato il decreto di modifica della convenzione con l'Anas, ci sarà fra qualche giorno (secondo la previsione dello stesso ministro dei Lavori pubblici) l'ok del Tesoro. Poi si attenderà il nulla osta della Corte dei conti; infine ci sarà la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Ma al di là di questi passaggi burocratici, l'azionista Iri ha già quasi tutto pronto per mettere sul mercato il suo 84 per cento. C'è il bando di gara per sollecitare le manifestazioni di interesse, ci sono gli advisor (Imi e Schroeder), i responsabili per la comunicazione finanziaria (Barabino), quelli per gli aspetti legali (Grimaldi), ci sono i global coordinator (Warburg-Comit) e la società che si occuperà della campagna pubblicitaria (Mcann Enkson). Tutto è pronto anche per convertire le azioni privilegiate in ordinarie. Resta invece da compiere la procedura più delicata e «politica», come è la trattativa per costituire il nocciolo duro, cioè un azionariato stabile che garantisca la continuità della gestione per un periodo di diversi anni. Anche sulla scorta di esperienze come quella di Telecom, le cui vicende dopo privatizzazione sono state rese burrascose anche da un nucleo stabile piuttosto ridotto, si prevede stavolta che il nocciolo duro arrivi fino al 30% del capitale. Le dichiarazioni di Gros-Pietro sulla prossima vendita di Autostrade e Aeroporti di Roma hanno scatenato gli acquisti dei corrispondenti titoli a Piazza Affari: le due società sono state protagoniste con chiusure sopra il 5 per cento (Autostrade + 5,1% e Adr +5,24%), registrando un volume di scambi molto sostenuto. Nell'intervista a Tgl economia, ii presidente dell'Iri ha anche ricordato che con la messa in vendita di. altri due pezzi pregiati si avvicina la liquidazione dell'ente, fissata non oltre il 30 giugno del 2000. Lo impongono gli impegni presi dal governo italiano con l'Unione europea «ed è difficile che si possa ritornare su questo impegno». Infatti solo a tali condizioni la Commissione di Bruxelles aveva aveva autorizzato (accordo Van Miert-Andreatta, 1995) certe operazioni di rifinanziamento, che si voleva che fossero le ultime in quanto - di fatto - sovvenzioni statali. Riprende la marcia delle privatizzazioni Il presidente della Società Autostrade Giancarlo Elia Valori

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