Meccanici, prima intesa di Gian Carlo Fossi

Meccanici, prima intesa D'Alema invita le parti a chiudere. Accordo su informazione e Rsu, resta il nodo dell'orario Meccanici, prima intesa Si tenta Vaffondo sul contratto Gian Carlo Fossi ROMA Prima intesa di massima tra Federmeccanxa e Fiom-FimUilm sulla prima parte del nuovo contratto dei metalmeccanici. Dopo parecchie ore di serrata trattativa al ministero del Lavoro tra delegazioni ristrette delle parti direttamente interessate al rinnovo (il vice presidente di Confindustria Carlo Callieri e i tre segretari generali di Cgil hanno partecipato solo al «via» dato alle 11 dal ministro Bassolino) si sono trovate convergenze su questioni di rilievo non secondario, come i diritti di informazione, la formazione, gli osservatori ai vari processi aziendali e, sia pure parzialmente, il ruolo delle Rsu. Si è, poi, passati ad affrontare i due nodi cruciali dell'orario di lavoro e della flessibilità, sui quali le distanze tra le due posizioni, pur sempre notevoli, sono parse un po' meno abissali alla luce della reciproca volontà di trovare una soluzione ragionevole e sbloccare definitivamente la vertenza. Alle 21, breve sospensione per consentire alle delegazioni ristrette di riferire alle rappresentanze plenarie; poi si è tornati a trattare e così sarà oggi fino alle prime ore del pomeriggio, quando gli esponenti dei sindacati parteciperanno ad una ma- nifestazione di solidarietà contro il barbaro assassinio dell'avvocato Massimo D'Antona. Si proseguirà a tappe forzate nei prossimi giorni fino, si spera, al traguardo decisivo. Su questo insiste lo stesso ministro al termine della giornata. «La trattativa va avanti senza interruzioni - afferma Bassolino - e deve essere la fase finale. E' stata raggiunta una prima positiva intesa che riguarda le Rsu e che va valorizzata in tutto il suo significato. Su orario e flessibilità si riscontrano ancora valutazioni differenti tra le parti, ma come governo stiamo lavorando per avvicinare le posizioni». In realtà, il governo è impegnato al massimo, a cominciare dallo stesso presidente del Consiglio Massimo D'Ale¬ ma che ieri ha compiuto un atto insolito, ma di indubbio valore nel senso di dare un'ulteriore spinta verso la soluzione del conflitto. In una lettera al ministro del Lavoro D'Alema esprime la convinzione che la ripresa delle trattative presso il ministero del Lavoro «debba consentire il superamento delle difficoltà fin qui emerse nel confronto tra le parti sociali e portare quindi un esito positivo nel negoziato». Il presidente aggiunge: «Ti prego esprimere alle parti sociali il ringraziamento per aver accolto la proposta di un confronto conclusivo, l'augurio mio personale di buon lavoro e l'auspicio di tutto il governo affinché siano recuperate le condizioni di convergenza necessarie per determinare un accordo profi¬ cuo, nell'interesse della crescita e dello sviluppo del Paese. In questa sede potrai manifestare la chiara volontà del governo di fare quanto è nelle sue disponibilità per contribuire alla ricerca della convergenza tra le parti, coerentemente con gli obiettivi di crescita già concordati con il patto per lo sviluppo e l'occupazione». Infine, una sottolineatura non casuale, date le recenti polemiche: «E' così possibile dare un nuovo impulso al metodo della concertazione, che resta la via maestra attraverso la quale far avanzare un sistema di relazioni industriali moderno, legato alle innovazioni produttive e allo sviluppo dell'intero sistema economico». Del resto, alla ripresa del negoziato in un clima decisamente migliore hanno contribuito un po' tutti i protagonisti. «Siamo in presenza - aveva annunciando Andrea Pininfarina, presidente di Federmeccanica, poco prima della riunione - di una stretta decisiva. Abbiamo detto al ministro che da parte nostra non ci sono pregiudiziali a discutere dei vari argomenti. Abbiamo fatto una grande apertura, ci aspettiamo un analogo atteggiamento da parte sindacale». Per il leader di Cgil Sergio Cofferati «sarà il merito a decidere i tempi», ma il segretario generale della Cisl Sergio D'Antoni è più fiducioso: «Il clima è costruttivo. Spero che questa volta si faccia il contratto in tempi brevi, è interesse di tutti». Il leader della Uil Pietro Larizza, pronto ad intervenire insieme agli altri big confederali nel caso di difficoltà, sottoli¬ nea l'«estrema importanza» della lettera di D'Alema a sostegno della concertazione. Naturalmente, i vertici sindacali dei metalmeccanici sono più tipiedi, sia pure a scopo tattico. «Non siamo disponibili a nessuno scambio - sottolinea Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom - tra riduzione d'orario e aumento di flessibilità». Poco ottimista pure il capo della Uilm Luigi Angeletti: «Credo al 30% che la no-stop si chiuda favorevolmente in questi giorni». Giorgio Caprioli della Firn rileva: «Il clima è buono, ma le questioni più complicate dobbiamo ancora discuterle». Giuseppe Cavalitto della Fismic: «Le carte sono tutte sul tavolo. Possono e devono arrivare ad una conclusione a breve termine». Una manifestazione di metalmeccanici per il contratto

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