LE MANOVRE DI CATTOLICI E LAICI di Leonardo Zega

LE MANOVRE DI CATTOLICI E LAICI FECONDAZIONE LE MANOVRE DI CATTOLICI E LAICI Leonardo Zega o NETTAMENTE, chi sta «buttando in politica» il dibattito sulla fecondazione in provetta e conseguentemente sul disegno di legge appena approvato dalla Camera dei Deputati? Non si è trattato infatti, secondo la grande stampa e con la Repubblica a guidare il coro («Torna la crociata», «Il giorno della rivincita», «Vogliono imporre un dogma di fede»: questi i titoli più rumorosi), di un voto trasversale, libero e consapevole, dettato dalla coscienza di singoli deputati o di raggruppamenti omogenei che mai hanno nascosto la loro identità, ma del successo parziale di una manovra «cattolica» che ha cercato e trovato in questi temi il cemento per ricostituire un fronte unico, voglioso di rivalse e ostile per principio alla scienza, alla ricerca, alle legittime attese di tante coppie sterili. Questo il sugo dei vari commenti. E' vero che attorno a questo nucleo di pensiero si affacciano proposte di compromesso e si fanno anche ragionamenti concilianti ma, tutto sommato, l'idea che la Camera, con quel voto, avrebbe «sbagliato millennio» - per dirla con la solennità dell'on. Mussi, presidente dei deputati diessini - è largamente accettata e condivisa. Si possono fare concessioni di contorno - così si ragiona - ma cattolici e fiancheggiatori si tengano i loro medioevali «valori» e non cerchino di farli passare nelle leggi di Stato. Per carità, non si parli di revisione della 194 e le «famiglie di fatto» sono un fatto acquisito. Minaccia finale: ci rivedremo al Senato. Ho già avuto modo di sottolineare, su questo stesso giornale, la necessità di non esasperare t conflitti ideologici, di considerare i dati squisitamente tecnici del problema con obiettività e serenità distinguendo sempre scienza, coscienza e convinzioni religiose, di legiferare al «minimo», non dovendo lo Stato proporre una dottrina, ma garantire l'ordinata gestione della salute e del bene comune, con tanta maggior prudenza e cautela quanto più ci si avvicina alla soglia della vita, al suo «misterioso» inizio, ai suoi imprevedibili sviluppi. Tutto questo però non significa che ogniqualvolta prevalga in Parlamento, e dunque nel Paese che esso rappresenta, una posizione che spiace al laicismo militante e a politici di varia estrazione (non stanno tutti e solo tra le truppe di Veltroni), i cattolici debbano subire l'accusa di manovre sottobanco. E mai viceversa.

Persone citate: Veltroni