La prima guerra informatica dell'Fbi di Franco Pantarelli

La prima guerra informatica dell'Fbi Continua la sfida: il sito bombardato da messaggi è stato chiuso per due giorni La prima guerra informatica dell'Fbi Gli backers scatenati Franco Pantarelli NEW YORK Arrivano f;li hackers, chiudete tutto. L'ordini.- è partito l'altro ieri alj'Fbi e al Senato o così ora i siti che e due istituzioni hanno su Internet sono chiusi e non si su quando verranno riaperti. (Certamente non Oggi - ha detto un portavoce dell'Fbi -, forse dopo il weekend». L'attacco degli hackers, cioè ciuci personaggi che amano inserirsi con i loro computer nei sili ufficiali per stravolgerne il funzionamento e carpirne i segreti, e cominciato con un messaggio ;il Senato. Conteneva un'oscenità, e stato spiegato senza dire che parola fosse stata usata perché ovviamente era «irripetibile»; una minaccili («Ride bene chi ride ultimo») e una specie di rassicurazione: «Stavolta e solo un avvertimento ai nostri amici dell'Fbi». 1 suoi agenti infatti hanno preso a ■(molestare» un signore di Houston, in Texas, di cui non si conosce il nome ma che e considerato uno degli «hackers» più abili. Hanno perquisito la sua casa, hanno sequestrato del materiale e la stessa cosa l'hanno fatta con altri tre suoi colleglli, dei quali non si conosce neppure la residenza. Gli altri «hackers», subilo infonnati perché sono in contutto fra loro, sono parliti con la loro rappresaglia attraverso un «deniulof-service attack», die consiste nel tempestare di richieste di accesso un silo fino a bloccarlo, un po' come chiamando un numero da tanti telefoni contemporàneamente si finisce per bloccare le altre possibili chiamale. La cosa non ha provocato «Ianni né nel silo del Senato né in quello dell'Fbi, stando a ciò che hanno dello i loro portavoce. Ma poiché con gli hackers non si su mai è stato deciso di chiudere tutto e procedere a una verifica dei sistemi di sicurezza. Questo è il motivo per cui i due siti non risponderanno a nessuna chiamata nei prossimi giorni, A mettere in allarme gli operatori è stato il fallo che il messaggio, con cui la rappresaglia veniva annunciala, era firmato dullo stesso gruppo chi; a majjgio si era inserito nel silo della Casa Bianca. Quella è gente che sa utilizzare i computer, si sono (letti. Uno di loro è slato indi- vicinato, si chiama Eric Burns, ha 10 anni, abita in Virginia e nell'Internet è noto come «Zyklon». E' stato incriminato un paio di settimane fa per «intrusioni illegali)» ed è sospettato di appartenere al gruppo che si è inserito nel sito della Casa Bianca. Burns, oltre tutto, era reci¬ divo. Nell'agosto dell'anno scorso e nel gennaio di quest'anno era stato pescato: si era intromesso nel sistema dell'Usia e di altri enti pubblici. Presto sarà processato, ma chissà cosa mai combineranno i suoi compari se i giudici dovessero dichiararlo colpevole. "•"»»«W*s*Al.o* tona àia, """totocuHd fon Itti «♦rie* of «'«ctroriic h»«l««r*tt»c»t» «"tfother gov«rnm»nt eomp«tw«. Anob«ctne »»»»Moe teft on»flyon thè ****v*i<tu}t„ S«n»f. Wtb La pagina con cui l'Fbi informa di aver chiuso il suo sito attaccato dagli hackers

Persone citate: Burns, Eric Burns, Ianni

Luoghi citati: Houston, New York, Texas, Virginia