Choc in Belgio, polli e uova alla diossina

Choc in Belgio, polli e uova alla diossina I primi sospetti risalgono a gennaio, ed è già polemica per il ritardo nell'emanare il divieto Choc in Belgio, polli e uova alla diossina La sostanza cancerogena era nel cibo, proibita la vendita BRUXELLES Diossina alla coque, al tegamino o strapazzata. Diossina arrosto, alla brace o in umido. Diossina, insomma, sotto il guscio delle uova, nelle cosce o nei petti di pollo, nei piatti e nello stomaco degli ignari consumatori. Il Belgio trema alla tardiva scoperta che per mesi nei suoi negozi, negli scaffali dei supermercati, sono stati venduti uova e pollame che presentano tracce consistenti della sostanza cancerogena. Da ieri il ministero della Sanità chiede con un comunicato che «come misura precauzionale i negozianti non vendano più polli e uova», ma ancora alle 19 in una delle maggiori catene di supermarket del Paese le famiglie facevano provviste di questi generi per il fine settimana. E il ministro della Sanità Marcel Colla, intervistato in televi¬ sione, manda messaggi poco rassicuranti: «Il rischio è basso - dice - ma in effetti c'è un certo rischio». Alcuni test svolti sugli alimenti incriminati, che provengono tutti da un numero limitato di allevamenti, hanno infatti trovato concentrazioni di diossina decisamente alte e che possono mettere in pericolo la salute di chi consuma quei prodotti. Secondo notizie non confermate ufficialmente in alcuni casi il livello sarebbe pari a tremila volte la soglia di tolleranza prevista. Come è arrivata la diossina nel pollame e quindi nelle uova? Il ministero dell'Agricoltura afferma che le sue indagini sono orientate su forniture di cibo per polli che contenevano diossina. I sospetti si appuntano in particolare sui grassi che vengono aggiunti a questi alimenti per rendere i polli più grossi. Un giornale belga indica il colpevole in un commerciante che aquistava grassi vegetali in Belgio e in Olanda. Ma il ministero dell'Agricoltura sospetta piuttosto degli oli vegetali che sarebbero stati forniti a nove produttori di cibo per animali in Belgio, uno in Francia e uno in Olanda. E sotto esame, ha annunciato lo stesso ministero, c'è anche la carne di maiale, ma i risultati dei test non sono ancora conosciuti. I dati sulle uova alla diossina sono ufficialmente in mano al governo da mercoledì 26 maggio, dopo un'inchiesta incominciata alla fine di marzo. Ma secondo fonti della Commissione europea, che ieri hanno preso contatto con il governo belga, i primi sospetti si avevano già da gennaio. £ anche il settimanale dei consumatori Test Achats, una vera potenza in Belgio, aveva già chiesto tempo fa che il governo intervenisse sulle uova alla diossina. [f. man.] ALLARME SALUTE

Persone citate: Marcel Colla

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Francia, Olanda