L'ira di Scognamiglio di Maurizio Molinari

L'ira di Scognamiglio L'ira di Scognamiglio «Dirti non può escludere un intervento di terra» Maurizio Molinari ROMA Scintille e parole grosse nella maggioranza sull'ipotesi di un'intervento di terra in Kosovo. 11 ministro della Difesa, Carlo Scognamiglio, ha smentito il Capo della Farnesina, Lamberto Dini, che aveva paventato la dissociazione dalla Nato in caso di guerra terrestre. «Esiste una sola strategia della Nato ed è quella stabilita dal summit di Washington - ha detto Scognamiglio - ma se verrà deciso un intervento di terra nell'ambito di una diversa strategia, l'Italia ne farà parte*'. Per Scognamiglio siamo e saremo leali con la Nato perche la «pace non si può fa re sulla pelle dei kosovari». Questo stesso messaggio è stato fatto arrivare nelle ultime 24 ore, ad alcuni allenti dagli ambienti vicini a Palazzo Chigi per smorzare gli effetti delle dichiarazioni di Dini interpretate coinè il frutto di «un'atmosfera condizionata dall'imminente scadenza elettorale europea'). Molti osservatori stranieri fanno una certa fatica a comprendere dove finisce la politica estera del governo e dove iniziano i comizi dei partiti. Le divergenze fra Scognamiglio e Dini hanno spinto D'Alema a richiamare ì ministri - nel corso della riunione del governo tenuta ieri - a una maggiore prudenza nelle dichiarazioni per evitare pesanti strascichi all'interno della maggioranza. Ma l'astmosfera rosta tesa Armando Cossutta, leader dei comunisti unitari è salito ieri mattina al Quirinale per sostenere con il neo-eletto Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, la posizione di Dini «che riflette quella del Parlamento e del governo» ed accusando Scognamiglio «che parla in I libertà contrad- "I dicendo le decisioni della maggioranza». 11 capo della Farnesina difende il no all'intervento «che sarebbe un'invasione» e - riferendosi a Cossiga - liquida le enti\. che ricevute come «affermazioni fuori luogo» da parte di chi «non legge bene le mie parole». La contro-replica di Francesco Cossiga è sferzante: «Dini è un maleducato avere un ministro degli Esteri maleducato nei confronti di un ex Capo dello Stato e di un ex presidente del Consiglio non è garanzia di possesso di arti diplomatiche. Dini legga piuttosto ciò che la stampa albanese scrive di lui additandolo come un amico di Milosevic e vada a riposarsi in Costa Rica». La polemica sul Kosovo trova su fronti opposti anche i leader del Pri, Giorgio La Malfa, e dei Verdi, Luigi Manconi Tutto nasce da una lettera di Manconi a D'Alema contro la guerra in cui si fa riferimento all'articolo del mediatore russo, Victor Cernomyrdin, pubblicato ieri sul nostro giornale La Malia ha preso carta e penna avvertendo Manconi: «Se tu condividi l'analogia fatta da Cernomyrdin fra la Belgrado di Milosevic e la Praga di Dubcek del 1968 e quella fra ì carri sovetici di allora e gli aerei americani, inglesi, francesi e italiani di oggi mi domando come sia possibile collaborare nella stessa maggioranza». «La posizione dei Verdi non mi convince - aggiunge La Malta - perché profondamente diversa da quella di altri autorevoli esponenti europei del vostro movimento come Joslika Fischer, Daniel Cohn-Bendit e di Alexander Lang che sostenne il dovere di ingerenza umanitaria in Bosnia» «D'Alema deve chiarire la posizione dell'esecutivo», incalzano Cossiga e Casini. Severo il giudizio dell'opposizione, che si schiera con Scognamiglio. «Vi sono tre linee all'interno del governo, quella di D'Alema corretta verso la Nato, quella della maggioranza parlamentare trainata da Cossutta e quella di Dini che si colloca astutamente fra luna e l'altra», dice Beppe Pisani! ( Fi). La Malfa a Manconi «Se la pensi come Cernomyrdin, che ci fai al governo?» La Malfa a Manconi «Se la pensi come Cernomyrdin, che ci fai al governo?»

Luoghi citati: Belgrado, Costa Rica, Italia, Kosovo, Malta, Roma, Washington