Schumi: Bayern, ti vendico di Cristiano Chiavegato
Schumi: Bayern, ti vendico Formula 1: oggi a Barcellona prove libere per il Gp di Spagna Schumi: Bayern, ti vendico «Ma le McLaren qui sono il Manchester» Cristiano Chiavegato inviato a BARCELLONA Mentre nei cieli d'Europa Eddie Irvine si prendeva una gran paura e doveva rientrare a Milano a causa della rottura del parabrezza del suo jet (l'irlandese è poi ripartito con un aereo di linea), Michael Schumacher e Mika Hakkinen hanno dato vita al primo confronto diretto del Gran Premio di Spagna. Entrambi, prendendola da lontano, hanno parlato della finale di Champions League giocata mercoledì sera proprio a Barcellona. «Ho visto in tivù gli ultimi minuti ha detto il tedesco - e credo che un pareggio sarebbe stato più giusto. Così e come rimanere senza benzina all'ultimo giro dopo aver dominato una corsa. Il 2 a 1 è troppo per gli inglesi. Ma questo è il calcio». Tocca a Schumi ora «vendicare» il Bavera Mika è andato addirittura al Camp Nou: «Mi sono divertito molto, spettacolo eccitante. Era la prima volta che assistevo dal vivo a una gara così importante». Poi, in privato, ha aggiunto: «In verità non ho visto i due gol vincenti di Sheringham e Solskjaer perché mi stavano intervistando e pensavo che ormai il risultato non sarebbe cambiato. Comunque non avrei potuto esternare il tifo per il Manchester, visto che sulla mia vettura inglese c'è il motore tedesco Mercedes...». Amenità a parte, le schermaglie della vigilia non si sono differenziate dal solito copione. Gioco in difesa di Schumi, attacchi prudenti del finlandese. «Lo sappiamo ha ripetuto il ferrarista - che il circuito di Montmelò non ci è favorevole. La McLaren qui va più forte. Una pista molto differente da Montecarlo, liscia e con curve veloci. Purtroppo non avremo novità di motore, quello Evoluzione lo monteremo sulle vetture solo più avanti. Avremo un weekend (ufficile, ma nulla è impossibile». E se foste più vicini di quanto non pensiate alla McLaren? Sarebbe una mazzata per i vostri rivali... «Non so - ha risposto Schumacher -. Soprattutto sarebbe sorprendente per noi. Una cosa tuttavia mi sembra sicura: in questa stagione la lotta sarà ristretta a 4 piloti e due team. Alcune altre squadre hanno un ottimo potenziale, come ha mostrato per esempio la Stewart in Brasile, ma alla lunga la sfida per il titolo sarà una questione privata tra McLaren e Ferrari». Nella attuale trasposizione dei ruoli (Schumi è in testa al campionato e Hakkinen insegue), Mikka ha usato esattamente gli stessi termini che il tedesco era solito usare lo scorso anno, senza però essere altrettanto convincente e preciso. A chi gli ha chiesto che cosa fosse successo di preciso nel Gp di Monaco due settimane fa, lo scandinavo ha replicato: «Non so, non si è capito bene. L'unica cosa certa è che la mia MP4/14 era molto difficile da guidare». E i problemi d'af¬ fidabilità che aveva avuto dall'inizio della stagione? Forse le McLaren sono troppo sofisticate? «Non credo che i guai siano dovuti a un eccesso di tecnologia. Certo, costruendo una vettura completamente nuova, si prendono sempre dei rischi. Questo è normale. Ma le prestazioni sono straordinarie. E stiamo lavorando molto, molto duramente, per evitare altre fermate prima del traguardo. E sono fiducioso». Ma se la McLaren fosse sconfitta anche domenica, sarebbe un vero disastro... Hakkinen ha scosso la testa, chiuso gli occhi, ponderato la risposta, poi guardato la platea ha sussurrato: «No... quasi un disastro». Oggi dalle 11 alle 12 e dalle 13 alle 14 ci saranno le prime prove libere. Fatto strano: il miglior tempo segnato in tutte le prove invernali sulla pista spagnola appartiene a Barrichello su Stewart in l'20"04, seguito da Jarno Trulli con l'21"07 e Hakkinen con l'21"16. Michael Schumacher in questa classifica è soltanto decimo (l'21"73). Ma questo risultato è stato ottenuto la scorsa settimana, quando il finlandese della McLaren è stata più veloce della Ferrari di un solo decimo. Per conoscere l'esatta situazione sarà dunque necessario attendere le qualificazioni di domani, Su a ndo nessuno potrà più nasconere la verità.
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