Moglie di un cronista seviziata per vendetta di Fabio Poletti

Moglie di un cronista seviziata per vendetta Avvertimento a un inviato di Famiglia Cristiana che si occupa di mafia e di terrorismo Moglie di un cronista seviziata per vendetta Milano, aggredita da due uomini mentre rientrava in casa Fabio Poletti MILANO Aggredita, picchiata, seviziata al basso ventre con del vetro, ammanettata a un termosifone e come ultimo sfregio un foglio di carta e un collant in bocca. E' questa l'odissea di Katia, 28 anni, moglie di un inviato di Famiglia Cristiana, Guglielmo Sasinini, 49 anni, sotto scorta dal '92 per avere ricevuto minacce da mai individuati terroristi islamici e addentro nelle trame di mafia, criminalità organizzata e servizi segreti. «Sono stato io a scoprire cosa hanno fatto a mia moglie», racconta il giornalista dopo una denuncia in Questura lunga quaranta pagine. «Mercoledì sera sono rientrato da Roma alle 23. La porta di casa era bloccata. Un uomo della scorta allora è entrato...», spiega Guglielmo Sasinini. E racconta della libreria rovesciata, degli oggetti di valore tra cui un Rolex ancora sul tavolo e della moglie legata per le braccia al termosifone, un paio di manette al polso destro, il collant a quello sinistro, sfilato come i pantaloni. Solo dalle parole della donna si è potuto ricostruire la dinamica dei fatti. Due uomini, italiani, attorno alle 20 l'hanno aspettata sul pianerottolo dell'abitazione nella centralissima zona Moni'orte. Hanno atteso che lei disinserisse l'allarme, poi sono intervenuti, sbattendola contro il muro e costringendola ad entrare. «Dillo, dillo a tuo marito...», le uniche parole pronunciate dai due assalitori, troppo poco per avere un'indicazione certa. «Mi sono accorto subito che qualcosa non andava...», racconta il giornalista. E spiega di aver bussato ai vicini, di aver fatto entrare dal balcone attiguo al suo, prima un uomo della scorta arma in pugno. «L'ho sentito gridare, ,rv EORSMO IS non entri, non entri, ho capito subito che era successo qualcosa...», rivela il giornalista di quei minuti, pochi attimi prima di trovarsi la moglie davanti con il viso tumefatto, il sangue a terra, solo un mugolio dalla sua bocca per quella pagina strappata da un libro. Che libro? Potrebbe essere quella una pista? O forse si tratta di un depistaggio? Sasinini non si sbilancia, assicura che quel foglio potrebbe essere stato preso dalla sua Libreria, giura che era illeggibile per la saliva, per quelle due ore in cui è stato infilato nella bocca di sua moglie. Dal Viminale arriva un'indiscrezione, che si tratti di un libro sulle Brigate rosse scritto da Giannino Guiso, l'avvocato del primo nucleo storico del gruppo di lotta armata. Un collegamento possibile? «Tengo ad escludere in maniera categorica che si tratti di un fatto eversivo. Quelli sparano o ammazzano, ma non legano certo le persone al termosifone», indirizza altrove le indagini Ferdinando Pomarici, capo del pool antiterrorismo della procura di Milano. «Stiamo indagando in ogni dire¬ zione...», aggiungono come di rito in Questura, dove oltre quelle quaranta pagine dettagliate di denuncia si guarda all'attività professionale del giornalista, alle sue numerose inchieste. Ma anche alla vita privata della coppia. L'inviato di Famiglia cristiana ha fornito molti dettagli della sua attività. Raccontando anche le minacce ricevute in questi anni, tanto che dal '92 era sotto scorta di polizia. L'ultima minaccia a gennaio, proprio nei giorni ih cui a Milano si parlava di allarme criminalità, con il presidente del Consiglio Massimo D'Alunna in visita in Questura. Proprio nei giorni in cui sulla scrivania dell'inviato di Famiglia Cristiana era arrivata una busta anonima, con dentro tre proiettili calibro 357 magnum. «No, non credo siano stati gli islamici, per come li conosco io...», non si sbilancia il giornalista che in serata ha lasciato la città insieme alla moglie, dimessa dopo il.doppio ricovero prima al Policlinico poi alla Mangiagalli, dove è stata esclusa la violenza carnale. Mistero sulla destinazio¬ ne della coppia, si sa solo che il giornalista e sua moglie sono stati portati in una località sotto protezione del ministero dell'Interno. Nessun credito viene dato all'ipotesi di mia rapina. Ad una prima perlustrazione nell'appartamento non risultano essere stati rubati oggetti di valore. Sul tavolo in sala la borsetta della donna è intatta. Il costoso Rolex ben visibile su mi tavolino è ancora al suo posto. E allora, mentre nessuno si sbilancia, bisogna guardare alle mille inchieste di questo giornali¬ sta, impegnato su più fronti. A partire da quello contro la mafia, che lo ha visto prima nel gruppo Abele di don Ciotti poi nell'associazione Libera, direttamente impegnato in Sicilia. «Pochi mesi fa ci siamo occupati del riutilizzo dei beni sequestrati ai mafiosi, della villa di Totò Riina», lancia un'ipotesi il giornalista, quasi ad additare anche la cosca di provenienza delle violenze a sua moglie e del messaggio trasversale a lui. Ma è solo uno dei tasselli su cui staimo lavorando gli investigatori. I GIORNALISTI COLPITI DAL '60 A OGGI 1960. COSIMO CRISTINA. 24 ANNI,.E'UCCISO DALLA ■ ■ MAFIA A TERMINI IMERESE. NEL PALERMITANO .'■ -, 1970. MAURO DE MAURO. ' CRONISTA PALERMITANO, E' RAPITO SOTTO CASA E SPARISCE 1972. GIOVANNfSPAMPINATO : 27 ANNI. CRONISTA CHE INDAGA SUI NEOFASCISTI E UCCISO A RAGUSA 1977. E L'ANNO PEGGIORE • IL 2 GIUGNO LE BR GAMBIZZANO INDRO MONTANELLI. DIRETTORE DE IL GIORNALE; A MILANO. E VITTORIO BRUNO. VICEDIRETTORE-DE IL SECOLO XIX; A GENOVA. IL GIORNO " SUCCESSIVO TOCCA A EMILIO ROSSI. DIRETTORE DEL TG1. AROMA GAMBIZZATO. IL 6'LUGLIO E' LA VOLTA DI ANTONIO GARZ0TT0. ' CRONISTA'PADOVANO ■ ' DE lì GAZZETTINO ' GAMBIZZATO DAL-FRONTE'. COMUNISTA COMBATTENTE».. IL 19 SETTEMBRE TOCCA A NINO FERRERÒ, CRONISTA. ', DE L'UNITA A TORINO, k GAMBIZZATO L'ANNO Si CHIUDE CON LATTENTATO PIÙ' TRAGICO: IL 16 NOVEMBRE LE BR SPARANO A TORINO. NELL'ANDRONE . DI CASA. A CARLO -•• . CASALEGNO. VICEDIRETTORE .DE LA STAMPA. MORIRÀ ALCUNI GIORNI DOPO 1978. IN MAGGIO UCCISO GIUSEPPE IMPASTATO. '. CRONISTA DI UNA RADIO PRIVATA SICILIANA .1979. IL 26 GENNAIO VIENE AMMAZZATO A PALERMO . - IL CRONISTA GIUDIZIARIO . DE IL GIORNALE-DI-SICILIA. MARIO FRANCESE. ESPERTO DI MAFIA. IL 20 MARZO MINO PECORELLA DIRETTORE DELLA RIVISTA OR ■ . •',•': E' FULMINATO AL VOLANTE ..DELLA SUA AUTO, A ROMA. IL 24 APRILE LE BR GAMBIZZANO FRANCO PieeiNELLI. CAPOREDATTORE DELLA SEDE RAI DÌ-TORINO. , 1980. IL 7 MAGGIO LE BR-.-' GAMBIZZANO-A MILANO; GUIDO PASSALACQUA, CAPOSERVIZIO DE LA REPUBBLICA. IL 28 MAGGIO UN GRUPPO TERRORISTA UCCIDE . A MILANO WALTER T0BAGL. INVIATO DE IL CORRIERE ' 1981. IN:NOVEMBRE - AD AVELLINO E' FERITO LUIGI NECC0. TELECRONISTA DELLA RAI 1984. IL 5 GENNAIO LA MAFIA AMMAZZA A CATANIA GIUSEPPE FAVA: DIRIGEVA I SICILIANI 1985. IN SETTEMBRE. A NAPOLI LA CAMORRA ' UCCIDE GIANCARLO SIAMI. 26 ■ ANNI, CRONISTA DE IL MATTINO 1988. IN SETTEMBRE LA MAFIA UCCIDE MAURO R0STAGN0, EX LEADER DI LC: DENUNCIAVA .I MISFATTI DA UNA TV PRIVATA • DI TRAPANI.. :.. 1993. ANCORA LA MAFIA ■ELIMINA IN GENNAIO BEPPE ALFANO. - CORRISPONDENTE DA BARCELLONA POZZO / DI GOTTO. NEL MESSINESE 1994. IN GENNAIO CADONO. IN BOSNIA MARCO v LUCCHETTA. ALESSANDRO 0TA E DARIO d'ANGELO.'■ DELLA RAI w DI TRIESTE. jgP in MARZO ILARIA ALPI. 28 ANNI. e IL CAMERAMAN ^^Bfl MiRAN HR0VATIN. M DEL TG3. M sono uccisi m A MOGADISCIO 11 '1996. in MAGGIO v VIENE BRUCIATA - M LA CASA DI CAMPAGNA W VERSILIESE di CHIARA «B BERIA DI ARGENTINE, W ."VICEDIRETTORE ' . 1 de L'ESPRESSO ' 1 1998. gli SQUATTER :, FERISCONO VICINO A TORINO il CORRISPONDENTE 'dell'ANSA, DANIELE CECCO-