Il Re Leone sa ancora ruggire di Gianni Romeo
Il Re Leone sa ancora ruggire Terza vittoria di Cipollini che a Sassuolo batte allo sprint Quaranta e Blijleyens Il Re Leone sa ancora ruggire E oggi il Giro aspetta l'attacco a Pantani Gianni Romeo inviato a SASSUOLO Il Giro comincia oggi. Scomodiamo una delle tra: i più banali e nel ciclismo più usate, che qualche rara volta però è vera. Dopo dodici tappe belle e quasi inutili per la classifica, dopo il terzo successo di Cipollini in volata, tocca agli uomini di grossa cilindrata prendere in mano la corsa. Ieri il Giro è approdato a Sassuolo salutando Maranello, il tempio della Ferrari, e mai come questa volta è 0 caso di scomodare le cilindrate. Pantani, Gotti, Jimenez, Camenzind, e Jalabert naturalmente, e perchè no Frigo: è la vostra ora. Pantani ammonisce a non fidarsi troppo dell'altimetria arcigna che porta a Rapallo, perchè l'arrivo è troppo lontano dall'ultima cima. Definisce la tappa «di logoramento», ritiene cioè che stancherà un po' tutti senza incidere troppo sulla classifica. Comprendiamo il suo punto di vista perchè non sarà certo lui ad accendere la miccia. Per il Pirata quella famosa frase non vale, il Giro non comincia ancora, oggi. Ma, ci domandiamo, se non comincerà nemmeno per gli altri, che cosa ci sono venuti a fare? Non possono certo attendere la tappa di sabato che dopo il giorno dì riposo porterà a Borgo San Dalmazzo, nel Cuneese. Perchè lì davvero toccherà a Pantani, quando la strada sul colle del Mulo, un nome che dice tutto, si arrampicherà oltre i 2000. Ecco perchè comunque il Giro comincia oggi, secondo noi. Perchè se Pantani non verrà messo alle corde, avrà segnato un altro punto a suo favore. «E' il giorno in cui conterà molto avere a disposizione una squadra forte», dice il Pirata, ammettendo implicitamente che qualche siluro se lo aspetta. Ma lo dice con serenità, senza palesare timori. Il bagno di folla nella sua Cesenatico l'ha caricato, nè l'ha disturbato il fatto di essere stato sorteggiato ieri per i controlli antidoping Uci (federazione intemazionale) con la sua Mercatone, insieme a Saeco e Mapei. Dice solo: «Ho fatto bene a non andare a dormire a casa, sarebbe stato un peccato essere svegliato prestissimo proprio quando ero nel mio letto». Ma in attesa che il Giro cominci non possiamo liquidare Cipollini in due righe soltanto. Ha battuto Quaranta e Blijlevens, un ordine d'arrivo perfetto che fissa le gerarchie dei velocisti. Li ha battuti al termine di una tappa che ha esaltato il coraggio di Sironi, in fuga prima con Ivanov e Ferrari, poi da solo a lungo allo scoperto, ricordandosi che era stato campione del mondo dilettanti nella specialità del cronometro. Quando il gruppo l'ha risucchiato (a 20 km dall'arrivo), quando s'è accesa la battaglia per portare in rampa di lancio i velocisti, si è ancora ammirata l'abilità del treno rosso Saeco pilotato da l'agnini e Scirea. Ma Cipollini ha sorpreso tutti, perche ha lasciato andare i suoi e si è fatto superare da quattro ò cinque rivali, prima di far esplodere la sua potenza. Se li avesse seguiti sarebbe restato allo scoperto troppo presto. Anche a Modica aveva fatto così, ma la rimonta non gli era riuscita. E tutti noi a scrivere della sua codardia, avendo mal interpretato il disegno tattico. «Il fatto è che ormai io faccio notizia solo quando perdo», dice coccolandosi il successo n. 28 al Giro (due meno di Girardengo). E aggiunge, guardando negli occhi Ivan Quaranta che sportivamente si congratula con lui: «Per andare avanti non bisogna mai pensare di essere arrivati». Il Giro comincia oggi, ma per qualcuno è già finito. Danilo Di Luca, quel bel giovanotto che ha movimentato un paio di tappe, quel testardo esordiente abruzzese pronosticato uomo del futuro, ha deciso che la sua avventura è finita. «Sono molto stanco», ha detto con candore. Ha 23 anni, fa bene a non arrostirsi. Ma la sua chioma bionda nel vento che segnala la fuga toglierà qualcosa al romanzo quotidiano del Giro. Kmprogr. 28* 32,9 46,951,0 68,474,4 837 95/ 104; 1227 1332141; 153,4159; 1727 185,0 195,5 198,8 218 3224,7 2307 243,0 Lyfirwrfo sarnbm motto severa (4 GP (tetto Montagne), mo in reoìta dette grondi toppe alpine si sentiranno soltanto i primi profumi. Lo Osa * lungo ma peoWabtte, i Posso di Motanotte e il più duro ma la ama disto dofforrivo ancora 45 km. Non è orxora tempo dì scossoni allo classifica, anche sestaceenderonnofugheebottaglie.
Luoghi citati: Borgo San Dalmazzo, Cesenatico, Mapei, Maranello, Rapallo, Saeco, Sassuolo
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