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I lettori son meglio della tv LA LETTERA DI O.d.B. Oreste del Buono e ENTILE Signor Sicari, sono contento per i suoi ringraziamenti, ma il merito, evidentemente, non è mio ma di chi collabora a questa rubrica con tanta so spero, sinceramente, non presuntuosamente, di aver ricambiato in un modo o in un altro alla vostra cortesia e generosità. Sono qui per servirvi, per aiutarvi, se è nelle mie possibilità, ad andare avanti, a sopportare la vita. Mi ricordo quando sono tornato a La Stampa chiamato dal direttore Mieli per fare questa rubrica. Venivo dal Corriere, da tre anni e mezzo di critica televisiva. La critica televisiva era all'inizio e l'avevo presa come una grande impresa ma mi aveva presto stancato per la sua ripetitività. Quando da bambino studiavo con il Metodo Montessori, la mia insegnante Amalia mi aveva detto che si può cambiare un gioco come un altro. Basta volerlo e praticarlo con impegno. Io non mi divertivo a fare il Caro Del Buono, la rubrica delle lettere di oggi è perfetta: la triplice presenza del professor Giuseppe Ricco la impreziosisce di limpida cultura e di schietto stile, di profondità riflessiva e di scavo contenutistico. Il signor Ricco merita pienamente l'attenzione e la riconoscenza di un giornale come La Stampa, sempre attenta e scrupolosa nel cercare di affermare la qualità. E Giuseppe Ricco significa proprio questo: qualità e intelligenza. Tramite la sua disponibilità, gentile Oreste del Buono, gradirei che questo messaggio e questi complimenti giungessero al professor Ricco. Fabio Sicari, Bergamo critico televisivo. Per vedere più spettacoli possibili e riferirne scrupolosamente agli utenti, mi toccava stare in piedi la sera davanti al televisore acceso. Quando sentivo chiudermisi gli occhi e vacillarmi le ginocchia, capivo che non ce la facevo. Fare la corrispondenza per La Stampa è stato ritrovarmi, ritrovare un contatto con gli uomini invece di essere in amistà con un elettrodomestico. qlerzia e fervore. Al massimo posso riconoscermi la disponibilità di ammettere la mia ignoranza e passare a render note le opinioni altrui. Quelle del professor Ricco e anche quelle sue gentile signor Sicari dalle molte curiosità e di tanti altri che mi scrivono. Di questi dieci anni di corrispondenza, per grazia di chi mi scrive ho potuto ricredermi di errori e pregiudizi. Anche le reprimende mi hanno insegnato. E I lettori son meglio della tv