Morto Sacher, l'ultimo mecenate di Giorgio Pestelli

Morto Sacher, l'ultimo mecenate Aveva 93 anni e un patrimonio di 14 miliardi di dollari. Finanziò musica e arti Morto Sacher, l'ultimo mecenate Aiutò Strauss e commissionò musiche a Bartók e Berlo Giorgio Pestelli Grave lutto per tutta la cultura musicale la scomparsa a 93 anni di Paul Sacher; la bravura del direttore del direttore d'orchestra, la sua presenza costante a Lucerna, Glyndebourne, Edimburgo alla testa del Collegium Musicum di Zurigo da lui fondato, passa oggi in secondo piano di fronte all'infaticabile organizzatore e al geniale committente di composizioni a tutti i maggiori maestri del '900. A Basilea dove era nato nel 1906 ha studiato con Felix Weingartner e Karl Nef; a vent'anni ha fondato l'Orchestra da camera di Basilea e poco dopo la Schola Cantorum e già nei programmi di questi complessi si è votato all'ampliamento del repertorio verso le due direzioni dell'antico e del moderno. E' stato un mecenate creativo e intelligentissimo (la moglie possedeva una grande ditta farmaceutica, il suo patrimonio ammontava a 14 miliardi di dollari) e la sua impronta resterà accanto ai capolavori che ha suscitato: Bartòk ha scritto per lui Musica per archi, celesta e percussioni e il Divertimento, Stravinsky il Concerto in re, Hindemith Armonia del mondo, Honneger Due Sinfonie; e nel 1945 quando Strauss viveva emarginato per le sospette collusioni con il nazismo, partì da Sacher il gesto di riaprire d dialogo civile in nome della musica, e ne ottenne in cambio le Metamorfosi. Vero cosmopolita ha guardato anche a quella musica italiana che l'attuale moda culturale ritiene «provinciale»: a Ma liniero ha commissionato la Sesta Sinfonia, a Gherlini il Concerto per flauto detto VAlderina e il Concentus basiliensis. Luciano Berio, di cui sento la commozione al telefono dice che proprio da Ghedini aveva sentito parlare la prima volta di Sacher; poi ha composto per lui oggi che Sacher è stato «il più profondo, sensibile fedele amico che la musica di questo secolo abbia conosciuto». Un destino puntuale lo ha fatto morire al compimento dtl secolo che è stato suo; monumento alla sua memoria resta a Basilea la «Fondazione Paul Sacher», aperta al pubblico dal 1986, che raccoglie 72 collezioni di manoscritti (Webeni, Stravinski, Boulez, Berio, Madema, Ligeti, Kurtag, Henze e una infinità di altri, dagli Stati Uniti alla Svizzera) e di ogni sorta di documenti relativi a Snella musica che è slata il cuore ella sua lunga vita.

Luoghi citati: Basilea, Edimburgo, Stati Uniti, Svizzera, Zurigo