Talbott e Ahtisaari a Mosca ma la diplomazia non decolla di Giulietto Chiesa

Talbott e Ahtisaari a Mosca ma la diplomazia non decolla Talbott e Ahtisaari a Mosca ma la diplomazia non decolla Giulietto Chiesa corrispondente da MOSCA E' stata una notte lunga per i tre negoziatori che devono trovare una soluzione alla crisi nel Kosovo. Il vicesegretario di Stato Usa Strobe Talbott, il presidente finlandese Martti Ahtisaari e l'emissario russo nei Balcani Viktor Cernomyrdin sono entrati nella stanza delle trattative alle cinque del pomeriggio (ora di Mosca). Per ore dalla vecchia dacia di Stalin a Kunzevo, dove si sono svolti i negoziati, non è filtrata nemmeno un'indiscrezione. Infine, alle dieci di sera, l'annuncio del consigliere di Cernomyrdin: l'incontro n tre durerà fino a tarda notte e forse proseguirà giovedì mattina. Un segnale che dimostra che l'ottimismo espresso alla vigilia da Cernomyrdin erti esagerato. Lo scontro dietro le porte di Kunzevo è stato difficile, le divergenze rimangono e sono sostanziali. Ma che dimostra anche che si sta cercando disperatamente una soluzione: ovviamente Talbott, Ahtisaari e Cernomyrdin si rendono conto che presentarsi al mondo con le mani vuote sarebbe catastrofico. Nell'attesa si è cercato affon nosamente di capire se ci fossero dei progressi indovinando i futuri spostamenti dei tre negoziatori. Stamattina infatti Cernomyrdin dovrebbe partire verso Belgrado per esporre a Slobodan Miloscevic i piani diplomatici elaborati per il Kosovo. Se il successo delle trattative trilaterali fosse stato completo, ad accompagnare Cernomyrdin ci sarebbe stato Ahtisaari. Ieri sera sui progetti del presidente finlandese c'era un mistero totale e la partenza dell'aereo di Cernomyrdin veniva rinviata a un'ora imprecisata. La giornata era cominciata male, anzi malissimo, con l'in- contro tra Talbott e il ministro degli Esteri Ivanov. Sembrava di essere tornati indietro di un mese. Ivanov se n'era uscito smentendo, in primo luogo, recisamente le indiscrezioni del londinese Guardian, secondo cui Mosca starebbe proponendo agli occidentali una divisione del Kosovo. «Discorsi che non conducono da nessuna parte», aveva tagliato corto. E, per il resto, aveva ribadito i punti di vista di Mosca, già noti, a partire dalla necessità di una sospensione dei raid della Nato. Strobe Talbott, dal canto suo, aveva messo in buon ordine le posizioni di partenza della Nato, seppure dopo avere dichiarato che «si lavorerà con pazienza, passo dopo passo». Ma in sostanza, neanche a par¬ lare di sospensione dei bombardamenti, invito secco a Milosevic ad attuare le richieste della Nato e, per quanto concerne il contingente intemazionale, un «molo chiave» per le tmppe Nato, s'intende belligeranti. Il tutto dentro il pacchetto sigillato della richiesta fondamentale e preliminare: «ritorno di tutti i profughi albanesi alle loro case». E' con questa doppia benedizione alla rovescia che nel pomeriggio sono cominciati i colloqui a tre Cernomyrdin-Talbott-Ahtisaari. E, come non bastasse, da Washington si faceva sapere che sono in corso pressioni su Kiev perché blocchi il petrolio russo che arriverebbe a Belgrado attraverso i porti ucraini. Come segno di fiducia per il mediatore russo non c'è davvero male. Mentre a Mosca Cernomyrdin era impegnato nella sua impresa quasi disperata, Ivanov, spostatosi a Stoccolma, ha proseguito i tentativi di coin- volgere nella soluzione del conflitto l'Onu. Il capo della diplomazia mssa ha incontrato ieri sera il segretario generale Kofi Annan e i suoi emissari sui Balcani, Karl Bildt e Eduard Kukan. Dopo un'ora e mezzo di colloqui Annan e Ivanov ne sono usciti con un formale «discussioni utili e costruttive». Il ministro russo si è poi lasciato andare al pessimismo: «Una regolazione del conflitto non è ancora all'orizzonte». E poi ha lanciato un altro messaggio di irrigidimento, ricordando che le sue posizioni sono rimaste immutate: la Russia «fin dal 24 marzo ritiene che l'operazione militare della Nato in Jugoslavia è illegale e viola il diritto intemazionale». Un soldato inglese spara durante un'esercitazione nel campo vicino a Krtlovac, 100 chilometri a Sud di Skopje in Macedonia Vertice nella capitale con il mediatore russo Cernomyrdin. Ivanov da Annan a Stoccolma «La soluzione del conflitto è ancora lontana»