La Corte dell' Aia incrimina Milosevic di Francesco Manacorda

La Corte dell' Aia incrimina Milosevic Mandato di arresto per il Presidente jugoslavo, accusato di crimini di guerra e forse di genocidio La Corte dell' Aia incrimina Milosevic Atteso l'annuncio del Tribunale penale intemazionale Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES Da nemico ad imputato: il Tribunale penale intemazionale per la ex Jugoslavia è pronto ad incriminare il presidente serbo Slobodan Mi tose vie per le atrocità compiute dall'esercito serbo e dalla polizia speciale in Kosovo. La notizia, anticipata ieri pomeriggio dalla rete televisiva Cnn, è stata confermata più tardi all'agenzia Reuters da fonti del tribunale secondo cui il mandato d'arresto sarebbe stato, anzi, già firmato. Dall'Aja, sede del Tpi, non è venuta nessuna conferma ufficiale, ma la notizia che oggi alle 14 ci sarà una conferenza stampa del procuratore generale Louise Arbour «per dare un annuncio». Oltre alla messa in stato d'accusa di Milosevic, la Arbour potrebbe an¬ nunciare l'incriminazione di altri esponenti dell'esercito e del governo serbo. Resta ancora da vedere quali accuse potranno essere formulate contro Milosevic ed eventualmente altre persone: l'ipotesi più probabile è quella di crimini di guerra, ma non è esclusa del tutto nemmeno un'incriminazione per crimini contro l'umanità o di genocidio. Già martedì e poi ancora ieri all'Aja il portavoce della Arbour ha detto che le indagini condotte dall'ufficio del procuratore «sono ancora a uno stadio molto iniziale, ma gli investigatori sono sommersi dalle informazioni. Ci sono prove di crimini di guerra in dimensioni enormi e il problema per gli investigatori è dove concentrarsi». E ieri anche l'inviato speciale dell'Orni Sergio Vieira de Mello ha detto a Belgrado che nella regione i serbi hanno AMNESTY INTERMJfflOMAL «Abbiamo le prove di nuovi massacri» LONDRA. Amnesty International ha raccolto nuove testimonianze di atrocità all'interno del Kosovo: a Izbica nella regione di Drenica le forze serbe avrebbero massacrato tutti gli albanesi in età militare, sparando loro alla schiena con le armi automatiche. «Alle donne - ha raccontato uno dei pochi sopravvissuti - è stato dato l'ordine di partire con vecchi e bambini. Gli uomini sono stati sistemati su due file, di spalle. I soldati hanno allora aperto il fuoco». Anche a Klademica le forze serbe si sa¬ rebbero macchiate le mani di sangue. Decine di corpi di albanesi uccisi in Kosovo venivano invoco trasportati in Serbia per essere cremati in una fonderia in modo da nascondere le tracce degli eccidi compiuti dai serbi. Lo ha affermato il conducente di uno dei furgoni-frigorifero militari, scappato dalla Jugoslavia. «Ho paura che mi trovino i servizi segreti jugoslavi - ha detto l'uomo - ma sono pronto a testimoniare davanti al Tribunale penale internazionale dell'Aja». lAnsa] attuato una vera campagna di pulizia etnica. E' dal 10 marzo dello scorso anno che la Arbour sta indagando su crimini commessi in Kosovo e una squadra di investigatori del Tri¬ bunale (che dipende direttamente dall'Onu) è già al lavoro da settimane nei campi profughi di Albania e Macedonia, raccogliendo testimonianze di violenze e uccisioni. Anche i Paesi Nato, dall'inizio dei raid aerei, stanno raccogliendo informazioni sui crimini di guerra commessi in Kosovo, sia attraverso le testimonianze dei profughi espulsi dalla Serbia, sia con fotografie aeree e altre fonti di intelligence. Alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna la Francia e la Germania hanno così consegnato al Tpi testimonianze e indizi, mentre la Nato, al 14 maggio, sosteneva di avere resoconti di almeno 43 fosse comuni in Kosovo. Fosse comuni che, sostiene ancora l'Alleanza, i serbi stanno cercando adesso di far sparire, costringendo prigionieri di etnia kosovara a riesumare le salme dei loro compagni e seppellirle individualmente. Anche per questo il Tpi, sempre secondo quanto ha detto il portavoce della Arbour, è molto preoccupato dalla possibilità che le prove vengano distrutte e considera necessario entrare in Kosovo non appena ci sia un accordo internazionale. L'incriminazione di Milosevic, che dovrebbe essere confermata oggi, significa che il Tribunale è convinto di poter identificare, nelle parole usate due settimane fa della Arbour, «le strutture di comando delle forze militari e di polizia e provare la responsabilità dei leader politici e militari per ogni crimine di guerra commesso». Le testimonianze dei fuoriusciti, aveva avvertito in quella occasione il procuratore generale, per quanto orribili, «non sono abbastanza se prese da sole. Le vittime non hanno visto le strutture di comando o le persone che hanno dato gli ordini al più alto livello. Dunque abbiamo bisogno di quel tipo di aiuto elaborato che solo gli Stati ci possono dare». Che effetti potrebbe avere un'incriminazione ufficiale di Milosevic sulle trattative in corso? Di certo renderebbe più difficile la posizione di chi - come il Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, ma anche il governo italiano sostiene che è con lui che bisogna trattare in quanto capo di Stato di un Paese sovrano. L'incriminazione di Milosevic rappresenta, secondo fonti diplomatiche, un nuovo mezzo di pressione su Belgrado, anche se rischia di complicare il compito degli alleati. Ma soprattutto limiterebbe la sua possibilità di muoversi fuori dal Paese per timore di essere arrestato. Che un'incriminazione conduca a un processo e a una condanna è però tutt'altro che assicurato: Radovan Karadzic e Ratko Mladic, rispettivamente il leader politico e militare dell'autoproclamata repubblica serba di Bosnia sono ancora oggi ufficialmente ricercati dal Tpi, ma continuano a condurre una vita tranquilla. E anche Arkan ha continuato ad operare indisturbato in Kosovo con le sue «Tigri» nonostante un mandato di cattura del Tribunale che pende sulla sua testa. Il procuratore generale: le indagini sono ancora a uno stadio iniziale ma siamo sommersi dalle informazioni Gli investigatori temono che molte prove delle atrocità siano state distrutte da Belgrado #■ Viene istituito dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu con una risoluzione votata il 25 maggio 1993 % Il Tribunale nasce il 17 novembre 1993 con sede allAia #> L'attuale presidente è Gabrielle Kirk McDonald 4§ F il primo «Tribunale internazionale» istituito dopo quello di Norimberga # E' vietato il processo in contumacia $ Si articola in due sezioni di prima istanza più uno tona d'appello % Può giudicare su lutti i crìmini commessi nell'ex Jugoslavia | a partire dal '91. Non esiste un limite finale % Ha il potere di pronunciare ordinanze di arresto e di comparizione direttamente vincolanti Tutti gli Stati membri dell'Onu hanno l'obbligo di cooperare con il Tribunale (gy #- Il Consiglio di Sicurezza ha nominato un «prose ulor»: ha il compito di trovare '<l>k^^ > responsabili, trascinarli in giudizio all'Aia e ottenerne la condanna RIBUNALE RNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA NELL'EX JUGOSLAVIA