COME ISAIA, MI TORCO NEL NON CAPIRE di Guido Ceronetti

COME ISAIA, MI TORCO NEL NON CAPIRE CERONETTI E IL DELITTO D'ANTON A COME ISAIA, MI TORCO NEL NON CAPIRE Guido Ceronetti Nterrorismo ideologico (politico, teocratico o politico-teocratico insieme) è presente la stessa pretesa di disperazione: una insensata importanza data a quel che si fa, un ossessivo senso del divenire, in fondo al quale, vicolo cieco, ardono lampade davanti alla storia divinizzata. AH'incirca, è il pensare comune irrigidito, che dà fuori la sua eredità patologica. In quello che il grande Cornelius Castoriadis ha chiamato «il magma dei significati immaginari sociali» non c'è, in verità, un briciolo di salute mentale. Il tappeto di fiori che calpestiamo è fatto di putridi luoghi comuni. E in ogni luogo comune c'è malattia, colonia di virus... E' sano di mente un immaginario che spaccia, in occa¬ sione di qualche guerra, come adesso, pensierini di questo tipo: «La guerra frena lo sviluppo»? O quest'altro: «Nessuna guerra ha mai risolto nulla»? Interrogate l'ombra del duca di Wellington, di Kutusov, di Churchill su questo... E' vero, quelli là furono vincitori di battaglie, e oggi la battaglia è finita - finita come il grammofono a tromba e il disco di vinile. (A prezzi folli, la ritrovi in angoli bui di modernariato). C'è del tragico anche in questa diminuzione di tragico, perché la guerra - finita la battaglia - la guerra come sterminio scientifico d'uomini e cancellazione cartaginese dalle mappe, questa rimane, e rimane perché la danza di Shiva sui teschi mai avrà fine. All'interno di qualsiasi partizione razionale, c'è il despotismo assoluto di Psiche a confondere ogni idea possibile, e tutta quanta la società occidentale è fatta di psichici bene addentrati negli scuotimenti della demenza. E' impossibile de- C0NTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA

Persone citate: Churchill, Cornelius Castoriadis, Shiva

Luoghi citati: Wellington