Cohn-Bendit

Cohn-Bendit Cohn-Bendit «Bisogna preparare l'intervento di terra» MILANO Quel che tra i verdi franco-tedeschi ha fatto più scandalo, Daniel Cohn-Bendit (ex leader del Maggio francese, eurodeputato ecologista) lo ripete subito, appena atterrato a Mdano per partecipare in serata a un convegno di verdi italiani: «E' vero, sono favorevole anche all'intervento di terra, se sarà necessario. Un intervento che mi auguro verrà ratificato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu ma, se non dovesse accadere, anche per decisione autonoma della Nato». I pacifisti l'hanno accusata di essere diventato non solo un guerriero, ma pure un ultra americano. «Sbagliano due volte. E continueranno a sbagliare sino a che non capiranno che questa è una guerra giusta perché si difende un popolo dalla pulizia etnica ed è una guerra giusta perché si difendono i valori e il ruolo delle democrazie europee». Lei come vede lo scenario imminente? «A differenza di quello che pensavano i governi occidentali, Milosevic ha tutte le intenzioni di resistere. Dopo due mesi sappiamo che i soli bombardamenti efficaci sono quelli in Kosovo contro le truppe serbe, mentre i bombardamenti sulla Serbia sono solo una specie di teatro». Nel senso che sono inefficaci? «Nel senso che non riescono a indebolire davvero la macchina da guerra di Milosevec, al massimo possono spingere il popolo serbo a ribellarsi alla sua dittatura e alle sue strategie suicide». Non è poco. «Ma non e abbastanza e rischia di rimanere senza sbocchi». Quindi? «Quindi io dico che si possono solo fare due cose purché contemporaneamente: preparare la pace e preparare la guerra». Lei dice che senza la minaccia dell'intervento terrestre, le vie dell'accordo non sarebbero mai forti abbastanza? «Esatto. Milosevic fa guerre da dieci anni. Ha perso le prime tre e non si è mai fermato, ora sta combattendo la quarta: perché mai dovrebbe tirarsi indietro proprio questa volta senza una potente e definitiva minaccia?». La minaccia perciò va preparata. «Preparata subito, adesso. A differenza di quello che sostengono certi settori verdi io non sono affatto un guerrafondaio. Non mi piace la guerra, ma non vedo altra soluzione. Provi a pensare se non accadesse nuda: niente accordo Onu, niente intervento di terra. Sarebbe la vittoria di Milosevic e la morte dell'Europa». E' sicuro che il Consiglio di sicurezza potrebbe ratificare la guerra di terra? «Chi dice che i veti di (lina e Russia sarebbero insormontabili si sbaglia. Entrambi hanno bisogno dell'Occidente, per ragioni economiche e politiche. Entrambi hanno posizioni negoziabili e a nessuno dei due conviene giocarsi la carta dell'isolazionismo». Lei è ottimista? «In definitiva si. Penso che se la minaccia diventerà reale la Serbia cederà. Milosevic verrà liquidato. Si potrà aprire una grande Conferenza dei Balcani, per avviare una cosa che oggi ci appare addirittura inverosimile come la pacificazione tra i popoli, L'Europa, su questa scelta, si gioca il ruolo di oggi e il suo futuro. Senza alternative». (p. cor.]

Persone citate: Cohn-bendit, Daniel Cohn-bendit, Milosevic

Luoghi citati: Europa, Kosovo, Milano, Russia, Serbia