Per la first lady debutto all'asta di beneficenza di Maria Laura Rodotà

Per la first lady debutto all'asta di beneficenza Franca Ciampi, in tailleur distinto e scarpe «borghesi», tra gli abiti degli stilisti venduti per il Kosovo Per la first lady debutto all'asta di beneficenza Maria Laura Rodotà ROMA OTTIMA la signora, azzeccato l'arrivo, cruciali, per capirla, le sue scarpe. La prima uscita pubblica in solitaria di Franca Pilla Ciampi in versione Quirinale è stato un eccellente saggio di ciampismo (o co-ciampismo, o ciampismo-pillismo). Anche se l'occasione - un'asta benefica pro-profughi del Kosovo con abiti donati dagli stilisti, organizzata dal comitato Pari Opportunità di Palazzo Chigi - ha virato sul surreale. Tutti, comunque, aspettavano la first lady più che gli abitiMa procediamo con ordine. La signora Ciampi è arrivata a Villa Madama alle sette spaccate, ora di inizio asta. Piazzando subito due discreti colpi bassi. Prima di tutto, l'auto: in un ingorgo di Lance Kappa (quasi tutte «a carico nostro? No, a carico vostro», si diceva a «Avanzi»), e di Mercedes da ricche, lei è scesa da una Marea lx grigetta, tanto che i fotografi erano tutti girati e la stavano mancando. Poi, la mise: tailleur di Uno viola distinto ma non sontuoso, collanona di dignitosa bigiotteria, e scarpe vissute. Nere-scollate-tacco basso con fermaglio, costo apparente un quarto di quelle delle altre dame presenti; tutte peraltro arrampicate su sandali alti con tacco a spillo e cinturino alla caviglia, come usa adesso. Differenza significativa; e segno dello stile normale-borghese dell'intera famiglia. Dimostrato autentico alla prova-calzatura, e già celebrato da tivù e rotocalchi. Scesa dall'auto in scarpe e tutto, Franca Ciampi si è festeggiata un po', senza esagerare, con Donatella Dini. moglie del ministro degli Esteri ed ex rivale in Banlutalia di suo marito. Poi ha visionato gli abiti all'asta, molti dei quali pochissimo ciampisti. Poi è stata messa al posto d'onore, una sedia davanti alla prima fila; e ha seguito educatamente l'ambaradan, in silenzio. VILLA MAMMA SHOW. Il comitato per le Pari Opportunità presieduto dalla popolare (nel senso del partito) Silvia Costa è da tempo molto attivo per i profughi. Ha organizzato quattro treni di aiuti, e poi l'asta con gli abiti degli stilisti, su cui c'è stato qualche disaccordo. Varie esponenti del comitato erano contrarissime. Comunque, ò andata. Con ma¬ nichini prestati da Lancetti, rinfresco offerto dalla Caffetteria di piazza di Pietra, banditore prestato dalla Finarte, Villa Madama prestata dallo Stato, cerimoniale a cura di palazzo Chigi e Farnesina, invitate che vengono invitate a tutte gli eventi mondani romani. Da Sandra Verusio a Guia Suspisio alla coppia figlia-mamma Camilla Crociani in Borbone-Edy Vessel, proprietarie di una scia di profumo che arrivava fino a Viterbo. Fino a Lunetta Savino di «Un medico in famiglia», salutata da lieti mormorii «Cettina, Cettina...». Alcune giravano tra Arniani, Versace e Fendi commentando rassicurate: «Ci sono pure cose da duecentomila». CITTA' ALL'ASTA. Così, «più alzate le mani, più alzate il prezzo, meglio è per i profughi del Kosovo». Così dicevano dal podio; non è andata proprio così. Nonostante il primo banditore, il sottosegretario alla presidenza Franco Bassanini. Che con sorprendente disinvoltura presentava abiti «Verzellina in taffetas di seta color papiro» con «linea e trapezio e impunture di grande vestibilità». Ma, Kosovo o non Kosovo, molti vestiti non sono stati venduti. Anche di quelli belli, come un Aspesi a 550 mila, forse troppo discreto per i gusti romani-bene. Contese, invece, cose più appariscenti; come un lungo Laura Biagiotti sulle tonalità delle guardie svizzere, e un Coven tutto paillettes con davanti (è Bassanini che legge), «a testimoniare l'amore e la solidarietà per i rifugiati, un grande cuore rosso, anch'esso in paillettes». Intanto - la società romana ha delle costanti dai tempi di Catullo e Giovenale - arrivavano tardi un sacco di invitati per posizionarsi al buffet. Intanto, Bassanini lasciava il podio a Marisa Laurito, e Franca Ciampi resisteva. Forse si capisce perché ha detto che sette anni di Quirinale le paiono lunghi, e perché invoca l'aiuto del Signore. Franca Pilla Ciampi

Luoghi citati: Citta' All'asta, Kosovo, Roma, Viterbo