Sorpresa, non ronde il business del calcio

Sorpresa, non ronde il business del calcio Quasi 100 miliardi di perdite fra A e B Sorpresa, non ronde il business del calcio MILANO Il fatturato aggregato delle 38 società calcistiche italiane di serie A e B è stato nella stagione '97-'98 di 1.575 miliardi (+13,4%). La perdita netta d'esercizio, sempre a livello aggregato, è stata di 93,7 miliardi di lire, contro un rosso precedente di 114,7 miliardi. E' quanto emerge da un rapporto a cure della Lega calcio e di Deloitte and Touche sull'economia del calcio professionistico italiano nella stagione chiusa al 30 giugno '98. Nelle 38 società di A e B, secondo lo studio, le entrate da diritti tv e Champions League hanno rappresentato la parte più cospicua del giro d'affari (581,7 miliardi a livello aggregato), di cui 433 miliardi negoziati direttamente dalla Lega. Le altre attività commerciali, rappresentate da sponsorizzazioni, pubblicità e royalties, hanno generato 194 miliardi in serie A e 27 in serie B. Va sottolineato che sui bilanci delle società di calcio pesa in modo molto forte il costo del lavoro pari, a livello aggregato, a 1.022,5 miliardi dJlire su un fatturato di 1.575. Le passività a medio-lungo termine, sommando serie A e B, ammontano a 416,5 miliardi di lire. «Nei passivi delle società ha commentato Franco Carrara, presidente della Lega calcio - c'è il fatto che i giocatori sono molto pagati ed è una cosa su cui le società devono riflettere. L'eccessivo costo dei giocatori è orami un fenomeno del calcio in generale, non solo italiano». Entrando nel dettaglio, la serie A ha incrementato il suo fat¬ turato del 18% a 1.260 miliardi grazie soprattutto ai maggiori introiti per i diritti tv e commerciali, mentre gli incassi delle partite sono cresciuti del 6%. La perdita operativa, prima delle plusvalenze originate dalla cessione dei contratti dei calciatori, è stata pari a 430 miliardi (279 miliardi nel '96-'97). Le plusvalenze nette da cessione hanno invece raggiunto il valore record di 389,8 miliardi (195,5 miliardi), contribuendo in modo rilevante a migliorare il dato della perdita netta aggregata della serie A, che è passata da 86,8 a 72,8 miliardi. Per quanto riguarda la serie B, il fatturato è stato pari a 317,7 miliardi di lire (contro i 321,4 miliardi della stagione precedente) e la perdita netta di 20,9 miliardi (27,9 miliardi il rosso al 30 giugno '97). Le plusvalenze nette da cessione sono state pari a 143,7 miliardi (61 miliardi) Secondo l'indagine, nella scorsa stagione il ricavo medio per spettatore è stato di poco superiore alle 30 mila lire in serie A e alle 19 mila lire in B mentre la percentuale media di occupazione degli stadi è stata del 64% in A e del 34% in B. Nella stagione '97-'98 sono state 11 le società di serie A a chiudere il bilancio con un risultato positivo, contro le 6 del campionato precedente. Quanto ai risultati netti delle singole società calcistiche, hanno chiuso in attivo Juventus, Lazio, Roma, Napoli, Vicenza, Sampdoria, Atalanta, Brescia, Piacenza, Bari ed Empoli. In rosso il '97-*98 di Milan, Inter, Parma, Fiorentina, Udinese, Bologna e Lecce. ■ IL CAMPIONATO IN ROSSO (dati in miliardi di lire) > Societa Fatturato ^^ao° ) )UVENTUS 163.9 +16.2 ) MILAN 144.3 -24.8 J INTER 143.2 -44.87 > LAZIO 121.7 +6.5 PARMA 98.6 -43.0 ROMA 91.1 +4.0 FIORENTINA . 64.7 -1.8 NAPOLI SS.9 +7.4 r'VlCENZA' ■ ;v «S.O . +2.0 UDINESE 52.9 -3.8 BOLOGNA SC.3 -12.4 SAMPDORJA 44.7 +1.8 ATALANTA 34.0 +1.6 BRESCIA 31.0 +10.0 S PIACENZA 3I.O + 3.3 VUECCE 30.8 -0.8 BARi 27.8 +20.3 f, EMPOU 2S.O +1.3

Persone citate: Franco Carrara