Milano, morto l'agente dell'assalto al furgone di P. Col.

Milano, morto l'agente dell'assalto al furgone Dopo 10 giorni di coma. Sono stati donati gli organi Milano, morto l'agente dell'assalto al furgone MILANO. Era riuscito appena ad aprire la portiera della volante: in quell'inferno di fuoco che stava svegliando Milano, un proiettile lo aveva colpito subito alla testa. E ieri pomeriggio alle 17, dopo dieci giorni di agonia, Vincenzo Raiola, 27 anni, agente scelto di polizia, è morto. Era tra gli uomini delle forze dell'ordine che all'alba di venerdì 14 maggio erano accorsi in via Imbonati per impedire l'assalto al furgone porta valori della Sefi. Una morte tragica resa ancor più dolorosa dal fatto che a distanza di una settimana e mezzo dai fatti, gli autori della tentata rapina sembrano essere svaniti nel mdia, anche se le indagini proseguono a ritmo serrato. Già in mattinata la direzione sanitaria dell'ospedale Niguarda, dove l'agente scelto era ricoverato al reparto nanimazione, aveva diffuso un comunicato annunciandone la morte cerebrale e l'avvio delle procedure per l'espianto di organi, autorizzato dai famigliari. Raiola, il più grave tra gli 8 feriti rimasti a terra durante la furibonda sparatoria seguita alla tentata rapina da 9 miliardi del furgone portavalori, era stato sottoposto in quest'ultima settimana a ben cinque interventi, l'ultimo dei quali venerdì scorso. E solo ieri mattina alle 11 l'equipe del professor Luigi Boselli ha deciso di arrendersi: per il giovane non c'era più nulla da fare. Disperati e commossi parenti e colleghi: la madre dell'agente, sconvolta, è stata fatta accomodare in una stanzetta del reparto e tenuta sotto osservazione mentre al capezzale del ragazzo sono rimasti, impietriti dal dolore, il padre, la fidanzata, il fratello e alcuni colleghi in lacrime. Nel pomeriggio hanno espresso solidarietà al capo della polizia Ferdinando Masone e cordoglio ai famigliari, il presidente della Camera, Luciano Violante, quello del Senato, Nicola Mancino e il ministro degli Interni, Rosa Russo Jervolino. Ma al dolore per la scomparsa del giovane agente, già si mischiano le polemiche. Secondo il So.di Po., sindacato autonomo di polizia, la questione non è tanto al professionalità degli agenti, che dimostrano abnegazione e senso del dovere, quanto la mancanza di strutture e corsi di aggiornamento adeguati «alla cruda realtà della strada». «Il ministero dell'Interno - denuncia il So.di.Po. - non programma e articola nel tempo l'addestramento del personale, non mette a disposizione in ogni ufficio operativo palestre attrezzate, poligoni di tiro, corsi di lingue, corsi sulle armi e sulla droga. I poliziotti fanno quello che possono». [p. col.]

Persone citate: Ferdinando Masone, Luciano Violante, Luigi Boselli, Nicola Mancino, Raiola, Rosa Russo Jervolino, Vincenzo Raiola

Luoghi citati: Milano