Il «Muro» della Spagna

Il «Muro» della Spagna Il governo di Aznar blinderà lo Stretto di Gibilterra per arginare l'immigrazione e controllare il narcotraffico Il «Muro» della Spagna Un progetto per fermare i clandestini Gian Antonio Orlghi madrid Per frenare la dilagante immigrazione clandestina, la Spagna blinda le coste andaluse dello Stretto di Gibilterra, distante appena 12 chilometri dal NordAfrica marocchino. L'impermeabilizzazione della «frontiera Sud» dell'Unione europea, denominata «Sistema Integrale di Vigilanza Estorna», sarà affidata alla «Guardia Civil» e consiste in un piano quinquennale che investirà 300 miliardi di lire per dotare le forze dell'ordine di sofisticatissimi sistemi tecnologici. «L'obiettivo è montare sullo Stretto un sistema di radar che in vii informazioni ad un unico centro che sarà installato ad Al geciras e dove saranno processati automaticamente tutti i dati» ha rivelato ieri, dalle colonne di El Pais, il direttore della polizia Santiago Lopez Valdivielso. «I tracciati radar - ha spiegato - attiveranno sistemi di telecamere termiche che, grazie al rilevamento del calore umano, saranno in grado di comunicarci quante persone viaggiano a bordo delle "pateras ', le barchette usate dai mercanti per traghettare clandestini». I radar dell'esercito e della «Guardia Civil» impegnati nella lotta contro l'immigrazione clandestina, una vera e propria armata costituita soprattutto da marocchini ma anche dagli africani sub-sahariani, non riescono a distinguere le maree frequentissime nelle Colonne d'Ercole dalle «pateras», stipate fino all'inverosimile. Inoltre, il nuovo «Grande Fratello anticlandestini» determinerà anche la direzione degli scaiisti, permettendo l'immediato decollo di elicotteri e l'intervento di pattuglie di terra. Valdi vielso ha poi sottolineato: «La pressione migratoria dall'Africa sarà molto forte nei prossimi anni, anche se finora la mafia degli scaiisti non è organizzata». Ed ha aggiunto: «Non si tratta solo di una impermeabilizzazione contro i clandestini, ma anche di lotta al narcotraffico. Gli agenti sequestrano nello Stretto un terzo dell'hashish che viene contrabbandato in Europa (e che proviene dalle montagne del Rif marocchino). Si tratta quindi di un problema europeo e la Ue deve aiutare il suo finanziamento, visto che è vigente il trattato di Schengen sulla eliminazione delle frontiere interne». Il dramma dello sbarco di africani in Andalusia è quotidiano. Dal litorale di Tangeri gli scaiisti fanno rotta verso l'Europa. Molti viaggi finiscono in tragedia. L'ultimo è di venerdì scorso. La polizia di Hassan II ha trovato sulle spiagge di Arcila 13 cadaveri. I mercanti di uomini si erano fatti dare prima 700 dollari a testa, una fortuna per quella povera gente. Per questo Gibilterra è stato ribattezzato «lo stretto della morte». Solo nel '98 sono morte affogate 300 persone. Ma la marea della fame non si ferma. La radio statale spagnola rivelava ieri che, secondo un recente sondaggio, 3 marocchini su 4 vogliono giocarsi la pelle per entrare clandestinamente in Spagna. E non sono solo le Colonne d'Ercole l'unico tragitto. I clandestini assediano anche le due colonie spagnole sul litorale mediterraneo di Rabat, Ceuta e Melilla. Madrid ha isolato le due roccheforti con muri alti 3 metri e con filo spinato. Tutto inutile. Solo a Ceuta i clandestini sono 2000 (150 mila in tutta la Spagna, appena lo 0,3 per cento della popolazione). «Il vero freno ai clandestini è lo sviluppo del Nord del Marocco. Trasferiteci investimenti e tecnologia», richiedeva a Barcellona, lo scorso febbraio, Fathallah Ualalu, ministro dell'Economia di Rabat. Il piano costerà 300 miliardi Verranno installati sofisticati radar a lunga portata M o TOLEDO valencia alicante CORDOBA O • „ J ■ v Andalusia SIVIGLIA o ALGERI MESTGHANEM

Persone citate: Aznar, Gian Antonio Orlghi, Santiago Lopez, Valdi