Militare Usa scomparso, è giallo

Militare Usa scomparso, è giallo Militare Usa scomparso, è giallo La sua auto ritrovata a Marghera Era vicina a un Centro sociale Mario Lullo VENEZIA Un'automobile con all'interno tute mimetiche, un giubbotto antischegge e caricatori è stata trovata davanti al centro sociale Rivolta a Marghera. Beppe Caccia, uno dei portavoce dei centri sociali nonché consigliere comunale, a caldo definisce il ritrovamento «una provocazione che dimostra come gli sparatori folli che hanno ucciso il giurista Massimo D'Antona o i loro burattinai vedano nei centri sociali uno dei loro principali nomici». La vettura, la sera precedente, era già sul luogo del ritrovamento, a circa cinquanta metri dall'ingresso del centro sociale, e ostruiva il passaggio a un edificio nel quale sono in corso lavori di restauro. E' una Bmw 320 color grigio metallizzato, vecchio modello e in cattive condizioni, con i finestrini infranti e le gomme tagliate. I due caricatori per fucile mitragliatore MI6, vuoti, così come le uniformi e il giubbotto, apparterrebbero a un disertore scomparso qualche mese fa dalla base americana di Vicenza. Tra le ipotesi avanzate dagli inquirenti, vi sarebbe anche quella che sia stalo lo stesso disertore ad abbandonare sul posto la vettura e che la vicinanza al centro sociale sia puramente casuale. Un'ipotesi che viene presa in considerazione anche da Luca Casarini, portavoce dei centri sociali del Nord-Est nonché consulente del ministro della Solidarietà sociale Livia Turco, il quale tuttavia non accantona completamente la probabilità che si possa essere trattato di una provocazione, perché negli ultimi tempi - dice - ci sono state «troppe avvisaglie» di un peggioramento del clima attorno ai centri sociali. «E' un brutto segnale e noi non siamo tranquilli», afferma Casarini, ribadendo comunque la posizione di netta condanna assunta dai centri sociali in relazione all'omicidio D'Antona. «Il ritrovamento di una macchina con materiale bellico davanti al centro sociale di Marghera, rappresenta l'ennesimo segnale (per giunta questa volta tanto pasticciato da rasentare il ridicolo) di un tentativo di criminalizzare chi manifesta e si mobihta contro la guerra». Così interviene il coordinatore regionale veneto del partito dei comunisti italiani, Nicola Atalmi. Un episodio «strano», lo giudica il prosindaco di Mestre Gianfranco Bettin. Mentre il deputato verde Cento presenta un'interrogazione ai ministri di Interno e Difesa, ricordando come sia «la seconda volta in poche settimane che fatti inquietanti si compiono davanti al centro sociale di Marghera», Il 24 aprile scorso lo stesso deputato aveva segnalato «la presenza anomala, davanti al centro Rivolta, di presunti appartenenti alle forze dell'ordine che se ne erano andati senza fornire alcuna indicazione sui motivi della loro presenza. Se si rivelasse poi vero il fatto che il materiale ritrovato appartiene a un disertore della Nato, allora - conclude Cento - sarebbe decisamente il caso che il generale Wasley Clark, anziché occuparsi dei fatti di casa nostra, ci dicesse finalmente quanti sono i disertori della Nato dalla guerra nei Balcani». Ed ecco l'identikit del disertore fornito ai magistrati: ha circa vent'anni, manca all'appello da sei o sette mesi; era di stanza nella caserma Ederle di Vicenza - base della Setaf delle forze armate Usa che ospita paracadutisti e forze di intervento rapido - e dal giorno della sua scomparsa non se ne avrebbero più tracce. In base agli elementi raccolti, gli investigatori propendono per un'ipotesi che la scelta del luogo in cui l'auto è stata abbandonata sia, dunque, del lutto casuale, Per quanto riguarda il materiale trovato all'interno, infine, si tratterebbe dell'ordinaria dotazione di un militare, e il mitragliatore può non essere stato trovato semplicemente perché dì norma viene trattenuto nell'armeria della caserma.

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