Bologna, terzo attentato a sede ds
Bologna, terzo attentato a sede ds Bologna, terzo attentato a sede ds Veltroni: domenica tutte le sezioni aperte BOLOGNA Terzo attentato incendiario in tre notti: diventa impossibile, a questo punto, parlare di casualità o continuare a minimizzare. Il ripetersi di questi atti, a così poca distanza l'uno dall'altro, fa dire al sindaco di Bologna Walter Vitali che «c'è un'organizzazione che ha lo scopo di far crescere la tensione e di svolgere attentati contro luoghi di aggregazione politica come le Case del Popolo». Bologna, città simbolo della sinistra di governo, si scopre ancora una volta nel mirino. Secondo Vitali «è al centro di questi attentati poiché è una delle roccaforti dell'organizzazione della sinistra di governo* e gli attentatori puntano a colpire e mtinùdire i Ds nei luoghi, come le Case del Popolo, che considerano simbolici». Preoccupato anche il leader diessino Walter Veltroni che anuncia la decisione di tenere le sezioni aperte domenica mattina, per dare «una risposta di forza, serenità, sicurezza e decisione a quell'aggressione sistematica di cui siamo stati fatti oggetto». Il segretario della Quercia invita anche alla «massima adesione» alle manifestazioni che il sindacato ha indetto a Roma e a Bologna sabato: «Il sindacato si conferma punto fondamentale di equilibrio democratico nel nostro Paese». A questo proposito il ministro dell'Interno Rosa Jervolino Russo ha incontrato Pietro Folena insieme con i vertici di Polizia e Carabinieri per studiare misure di sicurezza delle sedi diessine. Molto preoccupato è poi il segretario regionale dei Ds Fabrizio Matteucci, che ricorda come sia già accaduto, in passato, «che gli attacchi all'ordine democratico partissero da Bologna. Non so cosa stia succedendo, ma mi auguro che non si stia riproponendo un problema simile». Una preoccupazione condivisa anche da Vitali, che non vuole dimenticare come Bologna sia «sempre stata al centro di attacchi ogni volta che qualche movimento eversivo ha voluto colpire la democrazia». Teatro del terzo attentato è stata la sezione Gramsci, nel quartiere Porto. Attorno alla mezzanotte di domenica, qualcuno ha gettato del liquido infiammabile contro le vetrine della sezione, ospitata al piano terra di un condominio con 12 famiglie. Le fiamme sono state subito domate dai vigili del fuoco e i danni sono limitati, ma allarma il fatto che questa volta sia stata presa di mira una sezione situata in un edificio abitato. D luogo è stato meta, per tutta la giornata di lunedì, di cittadini e rappre sentanti delle istituzioni, impegnati a ribadire un unico mes saggio: «Non ci faremo intimidure o spaventare». Mentre pn> seguono le indagini - che pare si stiano muovendo in ambienti dell'estremismo politico «antagonista», con particolare attenzione a persone con precedenti per reati incendiari - sembra ormai evidente che ai attentati di questi giorni vadano collegati anche l'incendio doloso di un magazzino di materiale per le teste dell'Unità, avvenuto una decina di giorni fa, e la scritta «Ds - SS» comparsa sui muri di un'altra sezione. (l.fab.l Un militante diessino porta via dalla sezione incendiata un ritratto del leader storico Enrico Berlinguer
Persone citate: Enrico Berlinguer, Fabrizio Matteucci, Gramsci, Pietro Folena, Rosa Jervolino Russo, Veltroni, Walter Veltroni, Walter Vitali
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