Ecco rischi e garanzie a comprare Parte in Tv

Ecco rischi e garanzie a comprare Parte in Tv MERCATO r Possibilità di recesso e perfezionamento dell'acquisto solo quando l'opera arriva a casa: così il collezionismo da zapping cerca la sua legittimazione Ecco rischi e garanzie a comprare Parte in Tv LO «zapping» è un inglesismo ormai noto anche in Italia. Consiste nel passare - con il telecomando - da un canale all'altro, alla ricerca di qualcosa che colpisca il nostro interesse. Da quando l'offerta dei programmi televisivi si è arricchita, grazie alla nascita di televisioni private, lo zapping è divenuto il timone obbligato di ogni telespettatore. Oggi, con l'evoluzione dei sistemi satellitari, meglio sarebbe parlare di «decoding», per indicare l'ormai ampia gamma di scelte possibili, tra i vari abbonamenti a programmi ricevuti attraverso un piccolo apparecchio (il decodificatore, appunto). Probabilmente, il futuro delle pay-tv (i canali ricevibili a pagamento), è destinato a trasformare del tutto il ruolo delle televisioni private. Eppure, ancora oggi può accadere a chiunque di incontrare - con lo zapping - i programmi di tele-vendita. Dagli attrezzi per giardinaggio e bricolage a quelli sportivi, sino alle creme e tisane miracolose. REGOLI Ma che accade nel caso di un acquisto televisivo di un oggetto d'arte? Le tele-vendite destinate ai collezionisti costituiscono un fenomeno in ampliamento. Le offerte spaziano dai tappeti agli oggetti preziosi. Per toccare, in qualche caso, orologi da collezione e dipinti contemporanei, sino agli oggetti d'antiquariato e alle opere d'autore. Rimane da capire in che modo il mercato dell'arte sarà in grado di utilizzare l'etere per sviluppare ulteriormente gli scambi. E, soprattutto, in che misura i collezionisti vorranno servirsi di questo canale di acquisto. BUONI AFFARI Dagli anni delle tele-vendite d'arte improvvisate e capaci soltanto di offerte scadenti «unaie» e promosse con «tele-furbizia» (dai quadri di emeriti sconosciuti ai dozzinali multipli d'autore), si sta progressivamente passando a un sistema che - in qualche caso si giova di un'organizzazione raffinata e commercialmente competitiva. In grado, qualche volta, di offrire anche la possibilità di buoni affari. Il caso, senza dubbio, più eclatante è il fenomeno «TeleMarket». Nata nell'82, si presenta oggi come il primo circuito televisivo specializzato nella vendita di oggetti e opere d'arte. Ha una copertura con frequenze che arrivano in tutta Italia e, dal novembre scorso, grazie all'affitto di un satellite, ha esteso le sue trasmissioni in molte zone d'Europa. Il suo slogan è semplice e immediato: «l'arte di vendere arte». FUSIONI Almeno negli ultimi tempi, lo slogan ha funzionato molto bene, se è vero che ha permesso a questa società di acquisire, due anni fa, le quote di maggioranza di una delle case d'asta italiane più conosciute - la veneziana Semenzato - che- da anni non navigava in buone acque. Come dire: l'arte venduta in tv ha salvato quella offerta nelle blasonate sale frequentate dai più celebri mercanti e collezionisti. L'operazione ha fatto scalpore. E nell'ufficio della nuova sede a Roncadelle, vicino a Brescia, Giorgio Corbelli, presidente della società, si fa serio quando gli chiediamo i possibili sviluppi per il mercato dell'arte in Tv. INVESTIMENTI Corbelli ha poco più di quarantanni, una grande passione per l'arte contemporanea e la convinzione d'aver avuto l'idea giusta, «Nel '98 - racconta TeleMarket ha fatturato circa 200 miliardi, dei quali 50 dalla Semenzato». I 150 miliardi di tele-vendite d'arte di Corbelli valgono come il totale dei risultati di Finarte, Christie's, Sotheby's e Meeting Art di un intero anno con più di 100 aste tradizionali. La conferma dell'enorme potenziale che ha la Tv come vetrina. «Dall'82 - continua - abbiamo concentrato sforzi e investimenti verso un obiettivo: quello d'essere in grado di dare precise garanzie alla clientela. Da qui, ad esempio, deriva la scelta di avere in proprietà la rete invece di affittare spazi per le trasmissioni. Oggi ci presentiamo come una società finanziariamente solida, con un capitale sociale di 30 miliardi di lire». PROPRIETÀ' Anche il teleinibonitore Giorgio Mendella, però, aveva una rete. E ottenne tanta fiducia prima di fallire... Corbelli sorride: «In primo luogo noi non vendiamo fantomatici prodotti finanziari, ma presentiamo oggetti veri e opere d'arte. E per poter ulteriormente garantire la qualità di ogni pezzo, TeleMarket ha inaugurato un'inedita politica commerciale. Non solo siamo proprietari della rete e del contratto di affitto del satellite, che ci permette di arrivare in Europa. Addirittura acquistiamo tutti gli oggetti che decidiamo di presentare. Non siamo intermediari, rispondiamo di persona». Continua Corbelli: «Per fare questo siamo costretti a vagliare con attenzione ogni pezzo». UOMINI-CONTATTO Ma come avviene, in concreto, l'acquisto via televisione? «Noi vendiamo qualcosa come 65/70 mila opere all'anno. In 16 anni di attività abbiamo codificato 140 mila clienti cui se ne aggiungono, ogni 12 mesi, altri 10/15 mila. La telefonata in risposta alla presentazione di un'opera in video vale come semplice prenotazione. Soltanto quando l'oggetto viene ricevuto in visione allora giunge o meno la conferma dell'acquisto. Logico che, oltre alla tv, molte nostre energie siano dedicate ai cosiddetti "uomini del contatto", che, oltre alla consegna, devono occuparsi della fase finale di ogni vendita dando prova della nostra affidabilità e spiegando bene le regole. Ben diverse dall'acquisto di un'opera d'arte in un'asta tradizionale». ARATE «Nel nostro gruppo - spiega Corbelli - le attività di Semenzato e TeleMarket sono differenti, ma complementari. Da Semenzato è possibile acquistare soltanto il giorno dell'asta. Si paga subito e si ritira da soli la merce. Con la tv, l'opera può essere pagata anche in 48 mesi. Su ogni acquisto può venire esercitato il diritto di recesso a norma di legge. Tutti gli oggetti sono accompagnati da certificati di autenticità, perizie professionali e da una nostra scheda di certificazione. Nel tempo si possono effettuare permute con oggetti di successiva presentazione. Certo, in alcuni casi, il prezzo spuntato nelle aste tradizionali può essere molto conveniente. Ma nessuna casa può avvalersi dei servizi collaterali alla vendita che noi offriamo, grazie a 250 addetti e oltre 18 ore quotidiane di trasmissioni. Dietro le quinte il lavoro è enorme». SCENARIO Conclude il presidente di Tele Market: «Sempre di più si investirà nell'arte. E il nostro Paese, allora, si renderà conto d'essere la prima fonte di opere per tutta Europa. In un simile, nuovo scenario del mercato d'arte allargato, la televisione non starà solo a farsi guardare». Se queste previsioni si avvereranno si avrà a che fare con un esercito di collezionisti. In pantofole. A cura di: ELENA BASILISCO PAOLO MANAZZA LA CLASSIFICA DELLE VENDITE DAL PICCOLO SCHERMO

Persone citate: Giorgio Corbelli, Giorgio Mendella, Paolo Manazza, Semenzato

Luoghi citati: Brescia, Europa, Italia, Roncadelle