Rialzo dei tassi Usa? Ecco le azioni e i bond che difendono meglio

Rialzo dei tassi Usa? Ecco le azioni e i bond che difendono meglio In Borsa privilegiare settori cash, come la grande distribuzione e le autostrade Tra le obbligazioni, consigliati i «Cmb» e i Paesi emergenti (Messico e Grecia) Rialzo dei tassi Usa? Ecco le azioni e i bond che difendono meglio L, ALLARME tassi risuona ~ in tutte le cittadelle del risparmio della finanza globale. Non solo nelle case di quei 6 milioni di fortunati che, secondo una stima di Merrill Lynch, possiedono un patrimonio personale, al netto degli immobili, di almeno un milione di dollari. La crescita del costo del denaro, infatti, ha conseguenze per tutti, non solo per gli iper-ricchi. Che fare di fronte ai moniti della Fed (Banca federale Usa)? Che cosa vuol dire il «preallarme sul rialzo» lanciato dal suo presidente Greenspan? S ANNI FA IL GELO Il messaggio della Fed ha un significato preciso: c'è il rischio di trovarsi impreparati di fronte a un possibile rialzo dell'inflazione nei prossimi mesi. Perciò, meglio preparare le difese fin da subito. E' possibile che l'allarme cessi nei prossimi mesi, come è già accaduto in occasioni analoghe nel passato. Oppure che, come l'anno scorso, l'emergenza «disinflazione» consigli addirittura di cambiar rotta e ridurre il costo del denaro. Ma, salvo sorprese, il messaggio è preciso: di qui all'estate non è il caso d'attendersi grandi guadagni in Borsa o sulle obbligazioni. Primo, insomma, è tutelare l'80% dei risparmi badando solo alla difesa del potere d'acquisto. Con il restante 20%, è possibile andare a «caccia grossa». PRUDENZA Categorico, al proposito, Gianluca Vercelli, responsabile dell'intermediazione del gruppo Banca di Roma. «Nel prossimo futuro - dice - occorre essere impopolari: esistono opportunità, con un certo rischio, in alcune aree del mercato finanziario, in cui si può impegnare una quota, diciamo il 20%, del portafoglio. Ma, per il grosso dei risparmi, è meglio scegliere posizioni difensive, anche se poco redditizie». L'esperienza, del resto, non lascia molti spazi alla speranza. Basta riandare con la memoria all'ultimo periodo di prolungata crescita dei tassi di interesse quando, tra la fine del '93 e quella del '94, la Federai Reserve alzò ripetutamente i tassi dal 5finoall'8%. CONSEGUENZE Il risultato? La Borsa Usa rimase sostanzialmente piatta fino alla fine dell'anno, quando prese il via la grande corsa che dura ancora oggi. Il settore che resse meglio fu quello delle risorse di base, seguito dal comparto «hi-tech». I risultati peggiori toccarono alle Utilities e ai valori finanziari. E l'Italia? Il ricordo, per la verità, è relativo. Allora non c'era l'euro, anzi, l'Italia navigava nel plotone di coda del mondo industriale, dal punto di vista della credibilità. La Borsa perse colpi dai massimi di primavera '94 fino agli abissi del marzo '95, quando, sull'onda della crisi messicana, la lira arrivò sull'orlo del baratro. CALDA ESTATE Per fortuna, la situazione oggi è ben diversa e vale la pena di affrontarla senza alcuna isteria, sulla base di pochi ma precisi punti di riferimento. E'abbastanza scontato che la fase di ribasso dei tassi si è esaurita. Gli Usa hanno lanciato precisi segnali in questa direzione: per ora, di fronte a un'economia mondiale malaticcia, l'America non ha ancora rialzato le barriere. Ma lo farà presto, probabilmente tra pochi mesi, quando i mercati avranno già scontato, con gradualità, la novità. In Europa, il ritardo della ripresa si tradurrà in una politica più espansiva. Ma, in ogni caso, non ci saranno più nuovi ribassi del costo del denaro. SBAGLIATO VENDERE E' l'ora di precipitarsi a vendere? Sarebbe un grave errore. Primo, perchè i segnali non sono univoci. Da una parte la Federai Reserve deve «raffreddare», finché si è in tempo, la congiuntura economica (nel primo trimestre la crescita ha toccato addirittura il 7% su base annua...). Dall'altra deve evitare contraccolpi pesanti per tutto il mondo. Di qui la sensazione che Greenspan, ancora una volta, giochi d'antici¬ po, evocando le paure dei mercati più che intervenendo con misure severe. Guai a esagerare con le vendite, per¬ ché la situazione può tornare in equilibrio (come insegnano i mercati emergenti) ben prima di quanto non si creda. OPZIONI CALL Esclusa la fuga dalla Borsa, è sensata una strategia difensiva accorta: vendere opzioni «cali» sulle punte di prezzo, ad esempio. E puntare sui titoli meno sensibili al rialzo dei tassi: meno «Utilities», quindi, più società che contano su un forte cash. E' il caso della grande distribuzione, in Italia e altrove. La vera regina di Wall Street, in queste settimane, è stata la società leader della grande distribuzione mondiale, Wall Mart. Da non trascurare, nella stessa logica, le società autostradali. Tra i cavalli da corsa dei listini sulle due rive dell'Oceano, tornano a godere di attenzione le società produttrici di hardware e i semiconduttori (occhio alla marcia di Stmicroelectronics), dopo una lunga stagione in sordina. Sul fronte dell'alta tecnologia, Amazon o Aol perdono posizioni. Gli analisti hanno scoperto che il metodo più sicuro (e meno caro) por scommettere su Internet è la solida Ibm, che realizza un quarto del fatturato proprio nel settore collegato alla «grande rete». REVERSIBILE Un'altra opportunità, le obbligazioni. In un articolo a pagina 2 esaminiamo la proposta dei «Cmb», già soprannominati i «Super- Cd», da usare in situazioni come l'attuale (tassi in ascesa, curva ripida dei rendimenti). Una soluzione più rischiosa è quella dei «reversible», obbligazioni indicizzate all'andamento d'un titolo o d'un mercato azionario. Si tratta, in questi casi, d'abbinare una cedola alla possi¬ bilità di convertire, a scadenza, il capitale in un pacchetto azionario già definito. E' ovvio che, in questi casi, l'offerta sarà più o meno valida a seconda del «basket» offerto. Attenti, perciò, a un «reversible» sul Dow Jones o sullo Standard and Poor. In questo caso, in pratica, si compra Wall Street ai massimi in cambio di un rendimento obbligazionario appena sopra la media del settore. FAR EAST IN AUTUNNO Meglio, azzardo per azzardo, investire su un titolo obbligazionario d'un emergente solido: il Messico, per esempio, offre titoli a 5 anni di buona solvibilità e rendimenti, in dollari o altre monete forti, appetibili. E non va dimenticato che la Borsa messicana, grazie a una seria ripresa economica, ha già messo a segno un rialzo del 60% dall'inizio dell'anno. Un altro emergente (già emerso, per la verità...) di grande spessore è la Grecia, che continua a sorprendere per la vivacità e la forza del listino. «E' in vista spiega Francesco Caruso, responsabile dell'analisi tecnica di Rcf a Lugano - un ribasso sui list ini azionari dell'America Latina e del Far East. Adesso bisogna liquidare, ma in estate, dopo il ribasso, su queste Borse ci saran no importanti occasioni d'acquisto. Perché quelli saranno i mercati vincenti dei prossimi 2-3 anni». Forse, meglio scrutare la mappa dei fondi specializzati, italiani e non. Ugo Bortone LE PREVISIONI ASSOBAT* PER FINE LUGLIO '99 I FORTE ■ RIALZO MODERATO RIALZO STABILE MODERATO RIBASSO FORTE RIBASSO MERCATO AZIONARIO RIFERIMENTO INDICE COMIT 30/04=1579,35 1,80% MmWÈWF 2,7©% 33,20% 2S,90% mmW BORSA DI NEW YORK RIFERIMENTO INDICE DOW JONES DEL 30/04= 1 0.789,04 o,90% fjBf i.ao% 33,90% a9,s©% 33,99% CAMBI DELL'EURO RIFERIMENTO CAMBIO DOLLARO USA DEL 30/04= 1,0597 o,9o% mWSsW" s,4o% 33,10% 3«,©tt% 25,©©% 2 oc o RENDIMENTO BPT MEDI RIFERIMENTO INDICE ASSOBAT DEL 30/04 = 2,97 0,00% *«mmMfi& o o,oo% 2 21,4J©% 23,30% S«,3©% z o u O 3 ACCENDE LA MICCIA DEI TASSI TOKYO E FAR EAST DOPO LA CORREZIONE DEI PREZZI CONSTANT MATURITY BONDS [VEDI PAGINA 2] EMERGENTI «FORTI» MESSICO A 5 ANNI

Persone citate: Francesco Caruso, Gianluca Vercelli, Greenspan, Merrill Lynch, Ugo Bortone