GIOCANDO COI RICORDI dentro un pallone

GIOCANDO COI RICORDI dentro un pallone GIOCANDO COI RICORDI dentro un pallone Il titolo intriga, il sottotitolo ancora di più: «Le partite non finiscono mai. Storie di calcio fuori dal campo» (Feltrinelli, pp. 133, L. 12 mila). L'autore promette ai calciofili aneddoti e retroscena che hanno per protagonisti gli eroi, campioni e gregari, degli stadi di tutto il mondo. D'altronde l'autore si chiama Darwin Pastorin, per anni cantore di imprese pedatorie per «Tuttosport» e oggi approdato alla direzione di Tele+. E in parte il libro mantiene. Fra le pagine e gli aggettivi sgambettano e palleggiano ricordi di Pelè (nella foto), Platini, Maradona, Anastasi, Altarini, il Grande Torino, Garrincha, gli azzurri del Mundial '82, terzini, ali, portieri, bomber di 4 continenti, qualche presidente e qualche allenatore. Ma soprattutto tanti brasiliani, daU'Edinho un po' triste al Junior che parla piemontese, da Garrincha a Zico. Perchè Pastorin si sente brasiliano, avendo vissuto l'infanzia, figlio di veronesi, a San Paolo. Dichiarato tifoso juventino, ma soprattutto pazzo per il Palmeiras. Ed è su questo tema che scivolano le pagine migliori. Altro pregio del libro è quello di essere una piccola antologia delle citazioni di scrittori che hanno toccato l'argomento calcio, dall'ovvio Soriano ad Amado, da Lodoli ad Handke e altri, con qualche sorpresa. Purtroppo ci sono anche difetti. Due soprattutto. L'uso della prima persona, insistita, un po' esibita anche quando non si tratta di aspetti biografici. Sarà l'influenza negativa della tv. Ma soprattutto risulta stucchevole la passerella degli amici da ringraziare, compagni e sponsor. Navigano in mezzo al testo come spot. la. r.j

Luoghi citati: San Paolo, Torino