HILLARY, PRINCIPE D'AVVENTURA di Enrico Camanni

HILLARY, PRINCIPE D'AVVENTURA HILLARY, PRINCIPE D'AVVENTURA // «primo» conquistatore dell'Everest con Bonatti al Museo della Montagna Mercoledì 26 maggio, alle ore 18,30 al Museo della Montagna, in via G.Giardino al Monte dei Cappuccini, Walter Bonatti presenta Edmund Hillary, alpinista ed esploratore, che nel I9S3 ha conquistato l'Everest. L'incontro è aperto al pubblico e vedrà la partecipazione del Coro Edelweiss. Per informazioni rivolgersi allo 011/660.41.04. aU ANDO nel 1953 il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norkay scalarono finalmente la cime dell'Everest, 8846 metri, Dino Buzzati scrìsse con profetico disincanto: «Guardatela la superba montagna, le solenne cattedrale che fino al 29 maggio poteva essere creduta un miraggio, una parvenza, un mito. Non è forse più piccola di ieri? Non è in un certo senso meno bella?». Edmund Hillary aveva calpestato uno degli ultimi spicchi di ignoto della Terra. Con l'umile Tenzing si era sentito piccolo e fragile come un cristallo sulla cresta dell'Everest, eppure era il prescelto, il predestinato della Storia. Sul punto più alto prima del cielo. Raggiunta la vetta alle 11,30 del mattino, il suo primo sguardo era andato alla vecchia via del Colle Nord, dove nel lontano 1924 si erano arrampicati gli inglesi Andrew Irvine e George Mallory per sparire poi nella tempesta. Hillary riteneva di essere il primo salitore dell'Everest, ma non ne era matematicamente sicuro perché nessuno aveva le prove che Irvine e Mallory non fossero arrivati in vetta, così come se ci fossero arrivati. Scrisse: «Mi si stringeva il cuore a pensare quante volte quegli uomini erano arrivati a 8500 metri senza benefici del nostro equipaggio moderno» e custodì il mistero dentro di sé.Dopo l'Everest la sua vita è cambiata per sempre: la regina d'Inghilterra lo ha nominato Cavaliere ed è diventato Sir Edmund Hillary, consumando in un mese tanto salmone scozzese e champagne da «svegliarmi ogni mattina con una sensazione di sbornia». Poi è ritornato in Nuova Zelanda e ha chiesto a Louise Mary Rose di sposarlo. Hanno festeggiato le nozze con un interminabile viaggio di conferenze dedicate all'Everest e all'uomo «più alto del mondo». Nonostante la fama e gli onori è rimasto innanzitutto un uomo di avventura, un moderno principe dell'esplorazione: intelligente, colto e aperto al nuovo; ha viaggiato per una vita dall'Africa ai Ghiacci del Polo Sud, ha ricevuto due lauree honoris causa, ma il suo cuore è riinasto in Himalaya dove ha costruito scuole e ospedali per i montanari del Nepal, ai piedi del sacro «Sagarmatha». E ora che una spedizione americana ha fatto i soldi con il mistero dell'Everest e ha ritrovato sul versante tibetano il corpo congelato di Mallory, ancora giovane nonostante ì suoi 113 anni, il vecchio Hillary ormai ottantenne avrà pensato: «F< >vero ragazzo, se è andato in cima almeno sarà stato felice». Enrico Camanni Nella foto, Edmund Hillary Neozelandese, classe 1919, raggiunse gli 8S4S metri dell'Everest il29 maggio del 1953 In alto, alcune immagini della mostra sul lupo die si tiene al Musco Regionale di Scienze Naturali

Luoghi citati: Africa, Inghilterra, Nepal, Nuova Zelanda