IN TEMPO DI PESTE

IN TEMPO DI PESTE IN TEMPO DI PESTE Correva l'anno 1630, e a Carmagnola arrivò la peste che impazzò fino a quando, si racconta, il Consiglio comunale deliberò di rinnovare solennemente il voto di digiuno perpetuo fatto cento anni prima alla Vergine. Il voto avvenne in piazza Sant'Agostino, cuore della città, e fu poi immortalato su tela dal milanese Gian Battista Della Rovere, detto il Fiammenghino. Oggi, dalla rappresentazione di quel quadro, conservato nel Palazzo Comunale e restaurato, nasce la rievocazione storica «Anno del Signore 1630: Carmagnola al tempo della peste», che sarà presentata la sera e la notte del 22 maggio nel centro storico di Carmagnola. Si tratta di un azione scenica curata dal Gruppo Teatro Carmagnola con la collaborazione del Teatro delle Forme, voluta dall'assessorato alla Cultura del Comune e che coinvolge numerose realtà locaU, tutte all'opera per ricreare l'atmosfera dell'epoca. Così, per entrare nel quadrilatero seicentesco, il «forestiero» potrà visitare al prezzo di «una moneta» il lazzaretto, il presidio militare, la piazza degli antichi mestieri, il mercato brulicante di trampolieri, giocolieri, meretrìci, furfanti. Potrà dissetarsi alla locanda, assistere alla lavorazione della canapa e partecipare al mercato della corda, o unirsi alle confraternite dei Battuti, infine assistere all'epilogo mirabolante e funambolico, a sorpresa, del grande spettacolo di piazza Berti, intitolato «Cronache carmagnolesi della peste» (informazioni allo 011/9724221). lm. 8.1

Persone citate: Gian Battista Della Rovere

Luoghi citati: Carmagnola