Santucci, l'ironia del credente

Santucci, l'ironia del credente Morto a 81 anni lo scrittore milanese. Nel '67 vinse il Campiello con «Orfeo in Paradiso» Santucci, l'ironia del credente Religioso ma non clericale, sul solco di Chesterton Giorgio Calcagno TI morto a Milano, dove era / nato e sempre vissuto, lo scrittore Luigi Santucci. Aveva 81 anni, era autore di alcuni fra i maggiori successi letterari degli Anni 60, da qualche tempo dimenticato. Santucci veniva da quel mondo cattolico milanese che era stato coinvolto nella Resistenza, aveva fondato e diretto un giornale clandestino, L'uomo. Dopo la Liberazione aveva continuato a frequentare le amicizie degli anni difficili, il gruppo dell'Università Cattolica, dove per qualche anno aveva anche insegnato. Ma in modo assai personale, senza alcuna ombra di clericalismo, e soprattutto tenendosi sempre lontano dalle rive politiche. Credente sì, e nel profondo, cercò di interpretare, nella vita e nell'opera, 1 insegnamento del «Servite Dominum in laetitia», così raro fra i suoi stessi compa¬ gni di fede. Ne diede un'alta prova nel libro di racconti Lo zio prete, del 1951, che suscitò l'ammirazione del laicissimo Arrigo Cajumi, per la qualità di humour sprigionata dalle sue pagine. Il libro si apriva con una citazione di Chesterton, il vero modello dell'autore (assai più che Manzoni): «Un ecclesiastico può apparentemente essere inutile come un gatto, ma anch'egli è affascinante, e dev'esserci qualche strana ragione perché egli esista». Tutto lo spirito di Santucci era anticipato in quelle tre righe. Lo scrittore cercò altre vie, tentò il romanzo storico su Milano con 71 velocifero (1963). conquistò pubblico e critica con Orfeo in Paradiso, il suo libro più famoso, premio Campiello (1967), raccolse la sfida della contestazione in Non sparate sui narcisi (1971), inventò un linguaggio grumoso, ai limiti del maudit, in II mandragola (1969). E scrisse anche libri religiosi in presa diretta, come L'imperfetta letizia, o Volete andarvene anche voi?. Ma lascia un segno, certo e non dirnenticabile, come unico umorista cattolico italiano del nostro secolo. Assai prima che Italo Calvino scoprisse come virtù letteraria la leggerezza, Santucci (nomen est omen) la conosceva già, e la applicava alla propria fede. Luigi Santucci

Persone citate: Arrigo Cajumi, Giorgio Calcagno, Italo Calvino, Luigi Santucci, Manzoni, Santucci

Luoghi citati: Milano