«Vi metterò tutti nella rete» di Ugo Bertone

«Vi metterò tutti nella rete» PARIA il BRACCIO DESTRO PI BILL GATES, UN MANAGER DA 66 MILA MILIARDI «Vi metterò tutti nella rete» Ballmer spiega la Microsoft del Duemila intervista Ugo Bertone TORINO Mister Ballmer, che ne pensa della scalata a Telecom Italia? «Strabiliante, strepitoso. E' il segno che ci sono grandi cambiamenti anche in Europa. E ce ne saranno ancora»., E magari voi di Microsoft sarete tra i protagonisti. Si fa un gran parlare del vostro interesse per la tv via cavo di Deutsche Telekom... «No comment. Ma non ci interessa comprare per comprare. Quel che conta è sviluppare i contatti giusti con i partner;; strategici, con i business giusti». Anche in Italia? «E perche no...». Steve Ballmer, 43 anni, tre figli, dalla scorsa estate presidente di Microsoft. A vederlo così, sbarcare fresco come una rosa a Caselle, non sembra che sia reduce da 16 ore di viaggio da Seattle, via Londra. Né, in maglietta, ieans e fisico da giocatore di football, dà l'impressione di essere uno dei veterani dell'avventura più clamorosa della storia del capitalismo («e della tecnologia, aggiunge lui) perché da vent anni, da quando Bill Gates si ricordò del suo amico di Harvard, «big Steve», un omone dalla inesauribile carica di simpatia, un venditore nato con il bernoccolo della matematica. Microsoft, allora, contava 40 dipendenti. Oggi sono 30 mila, e ciascuno di loro fattura 257 mila dollari (la media a Wall Street è di 17 mila...). E nelle casse di Microsoft ci sono 22 miliardi di dollari liquidi mentre in Borsa vanta la più alta capitalizzazione della storia: 414 miliardi di dollari. Non a caso Bill Gates, più di 100 mila miliardi di lire, è l'uomo più ricco del mondo. E Steve Ballmer, dal cantò suo, non scherza: il suo portafoglio di «stock optimi:;» vale, ai prezzi attuali, 19,5 miliardi di dollari, qualcosa come 36 mila miliardi di lire... I vostri numeri, mister Ballmer, sono favolosi. Eppure in Microsoft avete deciso di cambiare tutto. Perché? I concorrenti sono troppo bravi? L'antitrust vi sta creando troppi guai? «I concorrenti sono bravissimi, ma non c'entrano. E l'antitrust ancora meno. La realtà 6 che, come dice Bill, Internet ha cambiato tutto. E l'integrazione tra il mondo delle telecomunicazioni e doll'information technology promette cambiamenti ancora maggiori. Per questo abbiamo cambiato la nostra missione». E cioè? «Prima il nostra obicttivo era un computer su ogni scrivania. Adesso è di offrire a tutti la possibilità di sfruttare la potenza della rete dove vogliono, come vogliono e con lo strumento preferito». Per questo Microsoft sta facendo acquisti da capogiro: una quota in At&t, un'altra in Nextol, ovvero telefonini. E prima ancora 92 acquisizioni in cinque anni... «L'obiettivo, è chiaro, non è finanziario. Ma si tratta di fare il nostro mestiere, cioè sviluppare il software, a stretto contato con chi avrà un ruolo nella società del futuro che è già dietro l'angolo». Non solo Internet via computer, ma anche con telefonino, tv e altro... «Certo. E' già possibile, si tratta però ora di sviluppare i prodotti, le reti a banda larga, oggetti e linguaggi facili, per tutti. Ma credo che, tra cinque anni, il personal computer avrà ancora un ruolo decisivo. Almeno l'80% di Internet transiterà ancora via pc». Un'altra rivoluzione batte alle porte, insomma. Sconvolgerà più la vita lavorativa o quella famigliare? «Dipende. Per il nostro business la parte più ricca resterà il mondo dell'economia. Ma la rivoluzione più visibile riguarderà la nostra vita quotidiana». Ma è convinto che la gente voglia un'altra iniezione di elettronica? «Sì, sono convinto che potremo realizzare molte cose utili se sapremo ascoltare i clienti. Eppoi, mi dica: sto guardando la partita in tv e la mia squadra fa goal. Non ti viene voglia di parlare con un amico? Se Internet corre via tv basta aprire un file in un angolo del video, mando il messaggio e continuo a guardare la partita. E si creano nuovi mestieri». Tipo? «La pubblicità sarà sempre più personalizzata: ehi Steve, mi dirà lo spot, ho il libro che cercavi. Sono esempi banali, certo, ma mi creda: ci sono tantissime attività, anche per il lavoro. Non ho mai sentito di un'azienda che abbia investito in sistemi e abbia licenziato. La nostra tecnologia aiuta a essere più competitivi». Intanto lei ha rivoluzionato da cuna a fondo Microsoft dividendola in otto. Perché? «La nuova missione richiede più gente con una visione complessiva. Quindi più autonomia. Per me è più difficile. Ero un leader, oggi devo essere un leader dei leader». Ma c'è spazio per un nuovo Bill Gates nel Duemila? Oppure è rinato un monopolio? «Basta vedere i soldi che ha fatto un cervello come Jeff Bezos, l'inventore di Amazon. Avanti c'è spazio per il capitalista-tecnologo». E come giudica i prezzi dei titoli legati a Internet? «Alti. Troppo alti. Ci sono cose ben fatte e ben gestite. Ma troppo care». Un'ultima cosa: quante ore al giorno deve lavorare il numero uno di Microsoft? «Quando sono a Seattle sulle 5055 ore a settimana. Poi a casa, prima che i miei tre figli vadano a letto. Sono il mio unico hobby, assieme al jogging. A proposito, dove posso correre domani all'alba?». Steve Ballmer presidente di Microsoft: «In futuro si potrà usare Internet dove uno vuole come vuole non solo sui pc ma via tv o telefonino La vita familiare cambierà in modo radicale»

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