Un plebiscito per Carlo «No ai cibi Frankenstein» di Fabio Galvano
Un plebiscito per Carlo «No ai cibi Frankenstein» Già diecimila i messaggi da tutto il mondo sul sito Internet aperto dal principe di Galles Un plebiscito per Carlo «No ai cibi Frankenstein» Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Lasciate a Dio quello che è di Dio, proclama in tono messianico il principe Carlo. Lasciategli, cioè, quel grande regno che è la Natura, dicendo no all'ingegnerìa biogenetica. Nel pressante dibattito sui cibi transgenici, che scuote l'Inghilterra forse più di ogni altro Paese europeo, e che si aumenta di rapporti e controrapporti in una quotidiana guerriglia tra fautori e detrattori degli esperimenti, la sua voce improvvisamente catalizza fra i naviganti di Internet l'esercito di chi teme 1'«effetto Frankenstein» su quello che mangiamo; e viene così a trovarsi, forse non del tutto casualmente, in aperta contrapposizione con il governo di Tony Blair, che si erge a sostenitore degli esperimenti. Dicendo «no» alle manipolazioni, Carlo - noto sostenitore dell'agricoltura organica, che ha adottato commercialmente nella sua tenuta di Highgrove - afferma che l'ingegneria genetica applicata all'agricoltura «ci porta in aree che dovrebbero essere lasciate a Dio». Per questo, afferma, «non dovremmo immischiarci in questo modo nelle componenti fondamentali della vita». Di 10 mila persone che hanno risposto elettronicamente al suo messaggio, dando vita a un ricco forum (www.princeofwales.gov.uk/forum) con partecipazione davvero planetaria, il 75 per cento gli dà ragione, appoggiando e approvando la sua crociata. Carlo riceve il plauso, scorrendo rapidamente gli interventi, di Liz Earle, una londinese che chiede «l'immediato messa al bando di tutti i raccolti transgenici»; di Hubert Oddoz, che dall'Ucraina loda quella «nobile iniziativa» e sottolinea come la parole di Carlo vadano a segno anche nel suo Paese, dove «la bioindustria cerca di introdurre le patate transgeniche respinte dal resto dell'Europa»; di Nigel Bowman, il quale da bordo del vascello per studi sismici «Resolution», al largo della costa set- tentrionale dell'Australia, prescrive «una severa quarantena» per tutti gli esperimenti genetici. Fra le voci contrarie a Carlo spiccano quelle del professor Philip Stott, dell'università di Londra, il quale approva il dibattito aperto dal principe di Galles, ma ritiene che «le modificazioni genetiche diventeranno strumento vitale nella sopravvivenza evolutiva dell'umanità», anzi «essenziali per la nostra futura competitività come specie»; e del professor Henry Miller, dell'università americana di Stanford, secondo cui già da decenni «piante e micro-organismi sono stati migliorati geneticamente attraverso mutazione e selezione e usati per prodotti biotecnologici quali yogurt, birra, cereali, antibiotici, vaccini, enzimi per detersivi». La percentuale di chi approva Carlo è più bassa, ma decisamente più credibile, del 96 per cento che secondo un sondaggio di Greenpeace si oppone con vigore - in Gran Bretagna - al cibo «Gm». Qui sono già in vendita, nei supermercati, vari produtti che utilizzano mais, soia e pomodori transgenici, prodotti negli Stati Uniti. Ma la stessa grande distribuzione alimentare, travolta dall'opposizione popolare, si è già impegnata a respingere tutti i nuovi alimenti dei quali il governo ha autorizzato la sperimentazione. Non solo, si è impegnata a eliminare progressivamente quelli già utilizzati; e dove questo non sarà possibile ci saranno chiare e ben leggibili etichette per avvertire il consumatore. Di fronte a quest'opposizione compatta cade nel vuoto lo sforzo con cui il governo ha tentato venerdì scorso di rilanciare il discorso transgenico presentando da una parte un nuovo rapporto in cui i nuovi alimenti vengono definiti «innocui»; e promettendo dall'altra due nuove commissioni per il monitoraggio degli effetti dei cibi transgenici sia sulla salute, sia su agricoltura e ambiente. Il partito dì Carlo, per ora, prevale. Il 75 per cento delle voci dice «no» ai cibi genetici e approva la crociata a favore dei cibi organici Un'opposizione compatta contrasta gli sforzi di Blair per rilanciare il discorso transgenico Il principe Carlo paladino dei cibi naturali anche contro il governo Blair
Persone citate: Carlo, Carlo Paladino, Earle, Henry Miller, Hubert Oddoz, Nigel Bowman, Philip Stott, Stanford, Tony Blair
Luoghi citati: Australia, Europa, Galles, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Stati Uniti, Ucraina
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