Colaninno: «Non ci sono vincitori, né vinti» di Ugo Bertone

Colaninno: «Non ci sono vincitori, né vinti» Ivrea ratifica l'acquisto dei titoli: «Creeremo nuovi posti di lavoro». Domani incontro con Bernabè Colaninno: «Non ci sono vincitori, né vinti» La Deutsche tiene aperta la porta Ugo Bertone MILANO «Non ci sono né vincitori né vinti» sillaba Roberto Colaninno, nell'ora del trionfo. Da pochi minuti i consigli Olivetti e Tecnost hanno deciso ufficialmente di accettare i titoli offerti all'Opas su Telecom. Emilio Gnutti da Brescia, anima deH'«Hopa», la società bresciana che ha accompagnato l'avventura di Colaninno, sbarca nel quartier generale del Lorenteggio in una splendida Bentley d'epoca. «Il nostro merito - afferma - è di aver dato retta a Colaninno. La provincia italiana è piena di energie che si possono liberare per lo sviluppo». Arrivano anche gli uomini di Mediobanca precedendo, di poco, il camioncino di una grande pasticceria del centro. 11 più sobrio, il più attento a non esagerare e proprio lui, Roberto Colaninno da Mantova. Qui nelle torri alla periferia di Milano , nemmeno due anni fa, lui si trovò a difendere, con foga, le prospettivi; future di Ivrea cho andava distribuendo qua e là un pezzo dopo l'altro: Lexikon, Op computer e altro ancora. Qui, finalmente, il leader di Olivetti può leggere il bollettino di vittoria della guerra più incredibile. Ma è questo, saggiamente, il momento della moderazione. «Stamattina - è l'esordio di Colaninno - ho espresso a Bernabè i miei complimenti per come questa battaglia è stata condotta, con un altissimo profilo professionale». Già domani, comunque, ci sarà la staffetta ai vertici del colosso telefonico. «Ci incontreremo conferma l'amministratore di Olivetti, futuro leader anche di Telecom - negli uffici di Bernabò, li decideremo assieme le fasi della prossima transizione». Una transizione «dolce» perché «né io né Bernabò - aggiunge subito Colaninno, il più fortunato e abile ragioniere della storia industriale italiana - siamo uomini di spettacolo. Lavoriamo tutti e due nell'industria, tutti i giorni abbiamo la responsabilità della gestione. Per questo vorrei che gli uomini sparissero dalle pagine dei giornali per dare spazio alle aziende». «L'Italia - continua ho capito qual e il valore della contondibilltà di un'azienda...... E questo valore, tonde a sottolineare il leader della scalata più memorabile della storia finanziaria europea, non verrà disperso di sicuro dalla «nuova» gestione. La nuova Telecom o l'Olivetti, cassaforte di controllo della galassia telecomunicazioni, assicura Colaninno, non sarà blindata di sicuro. «La contendibilità dice - ò un valore che non può essere distrutto. Olivetti sarà in grado di costruire un gruppo di azionisti capace di dare stabilità all'azienda e di supportare le strategie future». I piani industriali? Le varie operazioni disegnate nell'era Bernabè saranno passate ad un vaglio accurato; la sensazione, ma Colaninno non conferma, è che il varo della grande Stream dovrà attendere un bel po' (o non nascerà affatto). «Per Stream aveva dichiarato a marzo Colaninno - abbiamo solo un progetto. Dobbiamo capire se e come questa società può essere un vero leaer del multimediale in Italia». . Da Bonn, intanto, giunge il messaggio di herr Ron Sommer: Deutsche Telekom non considera archiviato il progetto della grande alleanza. Anzi, a differenza di quanto affermato in precedenza, Dt è pronta a trattare anche con Telecom formato Ivrea. «Sono felice che anche il signor Som- mer - replica Colaninno - abbia cambiato il suo pensiero» e aggiunge che «non è contrario» a discutere tutte le opportunità. Ma è chiaro che la Super-Telekom non è certo in cima ai suoi pensieri. Semmai la cosa più importante, sottolinea Colaninno, è garantire la stabilità al nuovo gruppo, ovvero accorciare la catena di controllo delle telecomunicazioni guidate da Olivetti. Si torna, insomma, a prefigurare una blin¬ datura anti-scalata... «La miglior blindatura - è la replica - è il valore delle azioni in Borsa». «Certo - ammette - gli azionisti tenderanno anche a creare, insieme alla stabilità, delle linee di difesa al proprio investimento, senza che questo voglia dire blindare la società per renderla non scalabile». Eppoi una certezza: la sfida si vince non solo sui listini di Borsa, ma anche dando prova di saper creare nuovi posti di lavoro. «L'esperienza in Olivetti-Omni- tel e Infostrada - sottolinea Colaninno - ha ampiamente dimostrato che siamo in grado di generare posti di lavoro». «Nel nuovo gruppo - continua - lavoreranno 135 mila persone. E' il settore più avanzato che, se gestito bene, è in grado di creare nuovi posti di lavoro e di contribuire allo sviluppo del Paese». «Sono contento ma non euforico - chiude - So quello che mi aspetta: un grande impegno e lavoro, tanto lavoro». m CHI CONTROLLA OLIVETTI Gpp International 14,232% Intorbanco 12/171% 3,04% Banco Antoniona Viotto 10,888% \ 00,9% MANNESMANNI Tho Oak Fune) 5,928% Chase Manhattan Bank 5,902% Gp Finanziario 2,189% Unipol 5,897% / BELL OLIVETTI Gazzoni Frescura Falck 1,899% 1,714% 13,79% FINGRUPPO Colaninno e altri 30 imprenditori MHÌiiiHiiMinintiTniiiHiiMiimr 78»S4% ALTRI AZIONISTI ; 39,1% 4,03% SCHROEDERS INV. MANAG. M% TESORO 9,79% CREDIT ^—-^"*r52% MERCATO 81% J OLIVETTI BANKITALIA? (') BANKITAL1A? (*) La Banca dllalia non ha comunicalo l'owenula vendilo I NUOVI AZIONISTI DI TELECOM

Luoghi citati: Bonn, Brescia, Italia, Ivrea, Mantova, Milano